martedì 21 luglio 2020

Recovery Fund, una nuova Europa Solidale


Arriva all'alba, e forse non è un caso. Un'alba simbolo di rinascita e di nuove speranze, in questo caso di rinnovate consapevolezze di "solidarietà tra popoli". 

Come afferma anche il nostro Segretario, Nicola Zingaretti, "L'Europa c'è ed è più forte e vicina alle persone. Un'Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e bella vittoria per l'Italia. Ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture, conoscenza, inclusione per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie"  

In sintesi, finalmente, il RecoveryFund.

Di seguito una sintesi di un accordo storico, il Recovery Fund:

1 - 750 miliardi di debito comune UE;
2 - 390 miliardi di sussidi a fondo perduto (312,5 per gli Stati membri e 77,5 per Bilancio UE);
3 - 360 miliardi di prestiti.

Un pacchetto inimmaginabile fino a 4 mesi fa, il Recovery Fund avrà condizionalità e governance rafforzate.

1 - Rispetto delle raccomandazioni "semestre europeo";
2 - "Super freno di emergenza" che permette anche a un solo paese di porre un veto e, di fatto, provare a bloccare le tranche di aiuti portando il caso al Consiglio Europeo che, entro pochi giorni, e con maggioranza qualificata, sarà chiamata a decidere per consenso.

Siamo comunque di fronte ad un accordo storico. Mai l'UE aveva deciso d'indebitarsi, collettivamente, senza stanziare trasferimenti fiscali tra paese. La Germania fino ad aprile e i cosiddetti paesi frugali fino alla scorsa settimana, e aggiungerei fino alla sera scorsa, erano inamovibili sull'idea di un "debito comune".

I 750 miliardi del Recovery Fund si aggiungono a:

1 - 240 miliardi del MES (37 per l'Italia, da investire in Sanità);
2 - 100 miliardi Sure (linee di credito Europee per finanziare le Casse Integrazioni);
3 - 200 miliardi Bei (Fondo Europeo di aiuto alle imprese, con particolare attenzione alle PMI, Piccole e Medie Imprese);
4 - 1.350 miliardi di PEPP della Bce (Pandemic Eemrgency Purchase Programme, uno strumento temporaneo di acquisto titoli per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia).

Cosa porta l'accordo per il nostro Paese:

1 - I Sussidi scendono da 81,8 Mld (proposta Commissione) a 81,4 Mld;
2 - I Prestiti salgono da 90,9 Mld (proposta Commissione) a 127,4 Mld.

Sulla base dell'accordo l'Italia ottiene un altro importante risultato; le misure di rilancio dell'economia adottate dopo il 10 febbraio 2020 potranno essere rimborsate (se rientrano nei criteri) anche se il Recovery Fund entrerà in funzione solo nel 2021. Una sorta di meccanismo di retroattività.

Senza dubbio l'Italia è uno dei Paesi che, conti alla mano, ci rimette meno e anzi, con il Recovery Fund, il nostro paese passerà da contrubutore a beneficiario netto dell'UE. Infine, a pagare il conto più oneroso dell'accordo saranno Germania, Francia, Paesi Bassi ed altri frugali, una prova di solidarietà senza precedenti.
Ora sta all'Italia dare prova di grande Responsabilità investendo in tutte quelle misure che possono, finalmente, segnare una svolta storica per il Nostro Paese, ed in questo il PD ha l'onere oltre che il dovere di essere una guida solida e concreta. Lo dobbiamo al futuro dell'Italia e lo dobbiamo alla grande storia di solidarietà che ci contraddistingue.

Un abbraccio solidale,
La Redazione