Un capo popolo che per le sue mire di potere e narcisismo sfrenato ha venduto la Nazione all'altro narcisista, tedesco, a cui ha fornito il supporto per il massacro degli ebrei e di tutte le minoranze. Insomma un servo del nazionalsocialismo che portò ad una guerra sconsiderata che tanti lutti e disastri inflisse agli italiani.
Gli italiani hanno trovato il coraggio di ribellarsi e imbracciarono le armi. La maggioranza giovani donne e uomini hanno messo a rischio la loro vita, e moltissimi sono morti, per dare Libertà e Democrazia a questo paese e che successivamente hanno costituito la nuova classe dirigente anche se in organizzazioni politiche, i Partiti, diversi ma democratici.
In rispetto a quei giovani, ai loro sacrifici è necessario continuare a ricordare e impegnarsi in una continua resistenza contro i soprusi, le disuguaglianze, i nuovi diritti necessari a garantire un futuro al Nostro paese ed ai lavoratori donne e uomini, ai nuovi poveri a quali il capitalismo sfrenato ha portato solo un peggioramento delle loro condizioni; ai giovani nati da famiglie di origini non italiane ma che da anni vivono regolarmente in Italia, completamente integrate. Famiglie i cui figli hanno frequentato la scuola italiana raggiungendo anche la laurea, parlano perfettamente l'italiano, oltre che i dialetti locali, e che ad oggi non non hanno ancora diritto di cittadinanza. Retaggio di quel fascismo che nel 1946 è stato cancellato dalla Costituzione e che i partiti di destra attuali, nelle varie forme, ancora oggi attuano.
La nuova resistenza non richiede le armi ma l'uso dell'intelligenza, del buon senso, del mettere in atto un impegno politico continuo sui nuovi fronti: salvaguardia del bene terra, ridistribuzione equa tra lavoratori e impresa, parità di accesso alle opportunità e alle risorse, diritti umani a livello globale, miglioramento delle classi dirigenti basati sul merito e competenza, formazione continua per tutto il ciclo lavorativo e molto altro.
Questa è la Resistenza per la quale il PD di Monte San Vito continuerà a combattere affinchè tutti gli UOMINI siano liberi davvero.
“Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perchè non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero” cit. Sandro Pertini.
Un abbraccio libero,
La Redazione