lunedì 8 marzo 2021

8 marzo - Giornata internazionale della donna (meglio definirla così, piuttosto che festa della donna)

Tanti sono ancora i risultati da ottenere. Anche in questo caso, per cercare di trovare una soluzione, i dati sono importanti. 

Partiamo dai fatti.

Fatto: ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa per mano di un uomo. Quasi sempre l’aguzzino è il compagno della vittima.

Fatto: il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.  

Fatto: la promozione dell'uguaglianza di genere è fondamentale soltanto per circa un quarto degli italiani.

Fatto: in Italia, ogni ora 50 persone perdono il proprio posto di lavoro. Il 98% sono donne.

Fatto: il lavoro femminile è meno pagato di quello maschile. I dati europei sulla discriminazione salariale di genere raccontano che l’Italia si attesta 20 punti sotto la Svezia e 9 sotto la media europea.

Fatto: esiste ancora un forte divario tra Nord e Sud d’Italia. Nel 2018 aveva un'occupazione solo il 32% delle donne meridionali contro il 60% delle donne del Nord.

Fatto: nel nostro Paese appena il 18% delle posizioni regolate da un contratto da dirigente sono occupate da donne, una percentuale che negli ultimi 10 anni è cresciuta di appena lo 0,3%.

Fatto: per riuscire ad arrivare ad una parità di genere è stato calcolato che ci vorranno almeno 60 anni.

Fatto: le donne laureate sono il 22,4% contro il 16,8% degli uomini, ciononostante il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile, 56,1% contro 76,8%.

Fatto: nel nostro Paese, solo il 16,5% delle giovani si laurea in facoltà scientifiche, contro il 37% dei maschi.

Fatto: alla Sapienza sono serviti 717 anni per nominare una donna Rettore di Ateneo. Attualmente in Italia le Rettrici sono solo il 7%.

Fatto: in Italia un solo partito ha come leader una donna, e non è un partito di sinistra.

Fatto: in 75 anni le donne al governo sono state appena il 6,5%.

Fatto: mai nessuna donna è stata a capo di un ministero economico. Al contrario, la delega alle Pari opportunità è sempre stata assegnata a una donna, senza portafoglio.

Fatto: sono solo il 34% le donne elette nel Parlamento mentre l’attuale governo conta una presenza femminile che sfiora appena il 33%.

Fatto: la presenza delle donne nei Consigli di Regione e delle Province autonome italiane è di circa il 21%.

Fatto: in Italia non esiste alcun partito a vocazione femminista. 

Fatto: in politica le donne sono tollerate e più delle volte usate dai colleghi uomini per dimostrare di essere inclusivi. O sono la “vice di” oppure “donne di facciata”.  

Questi, sono solo alcuni dati che riguardano la situazione delle donne in Italia. Possa essere il nostro impegno politico capace di cambiare le cose. È questo lo scopo della politica. Non essere un poltronificio.

Ilaria Ramazzotti

Argomenti2000


Giornata internazionale della donna 2021

Siamo noi donne le prime che ci ricordiamo delle battaglie conquistate da chi ci ha preceduto? Siamo consapevoli di quante di noi siano cadute per ottenere l’emancipazione femminile e conquistare la parità di genere con tanti sacrifici?

Questa giornata viene celebrata in tutto il mondo per ricordare i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne: ci sono parti del mondo dove tutt’ora la donna è la schiava dell’uomo, l’essere che serve al maschio per riprodurre la specie; in Medio Oriente vengono uccise donne magistrate e giornaliste per farle tacere, in alcuni paesi ancora le è negato il diritto di guidare o entrare nei cinema o negli stadi.

2021... la tecnologia va avanti veloce come la luce, i ricercatori hanno trovato in pochi mesi un vaccino al COVID-19 e noi? La situazione femminile italiana come procede? Non riusciamo ad avere un capo di Governo che sia donna ed in poche ricoprono postazioni di potere. Siamo ancora a rivendicare la parità di genere che non riusciamo ad ottenere, vorremmo essere retribuite tanto quanto un uomo per lo stesso lavoro svolto, lottiamo per le discriminazioni che subiamo quotidianamente, le violenze ed i femminicidi sempre attuali. Parliamo di “quote rosa” rivendicandole con tanto ardore non capendo che sono la mortificazione dell’essere femminile: donne ed uomini, in un mondo utopico, dovrebbero ricoprire determinati ruoli per le loro capacità, dovremmo essere felici che in un posto ci sia a capo una donna di qualità oppure un uomo che valga ed invece ci incaponiamo sull’ottenere dei “contentini” denominati quote rosa... come se poi, alla donna, debba per forza essere attribuito quel colore per via della sua delicatezza... siamo immersi negli stereotipi di genere (es. donna=fragile).

Le donne che portano avanti la vita quotidiana lavorando il doppio ed ottenendo un salario minore, chi poi decide di avere famiglia avrà sulle spalle il peso di quella decisione, bambini, compagno/a, genitori e suoceri tutti su di lei senza considerare poi il lavoro; chi invece decide coraggiosamente di non avere figli si sentirà dire che non è una donna completa e le mancherà sempre un pezzo, verrà additata come la zitella acida incompleta... ancora oggi, nel ventunesimo secolo.

Quest’anno (e forse dovremmo dire “grazie”) immersi nella situazione pandemica, non daremo il peggio di noi andando a festeggiare la giornata internazionale della donna a gruppi di femmine arrapate che si dimenticano di essere donne proprio in questa importante ricorrenza, non vedremo spogliarelli o faremo le deficienti facendoci passare come sciacquette che si devono mettere in mostra e si meritano il posto di svantaggio rispetto alla figura maschile.

Torniamo ad essere come le mimose, pianta che dal 1946 rappresenta questa ricorrenza: siamo emblemi della resilienza, sbocciamo per prime anche nei terreni più ostici, continuiamo ad essere vivaci, allegre e bellissime ma rispettiamoci di più.

Dott.ssa Giorgia Martelli 

Criminologa Clinica e Sociologa


domenica 7 marzo 2021

Contributi per una Migliore Politica: Il PCI e la DC negli anni 80

Pio La Torre e Piersanti Mattarella- Prima parte:

Il post precedente descriveva gli anni relativi alla conclusione delle vicende politiche del PCI e della DC, attraverso le scelte di due protagonisti quali Achille Occhetto e Mino Martinazzoli. Questo post affronta gli anni 80 della lotta alle mafie.

Cosa sono stati gli anni 80:

Gli anni 80 rappresentano un decennio ramificato: ci sono stati i Mondiali di calcio del 1982 vinti dall’Italia, l’affacciarsi del neo-liberismo angloamericano nei sistemi produttivi, il passaggio tra due Presidenti della Repubblica:  Sandro Pertini e Francesco Cossiga, il riflusso giovanile nel privato, nel famigerato edonismo reaganiano (copyright Roberto D’Agostino in Quelli della Notte),  la musica dance,  i Righeira e Ivana Spagna, l’incidente di Chernobyl, le crisi internazionali con gli Usa e con la Libia, il diffondersi delle leghe per la difesa dell’ambiente; il Magistero di Papa Giovanni Paolo II sul lavoro e la solidarietà, l’ attuazione della legge sulla interruzione volontaria di gravidanza,  le marce dei movimenti cattolici e laici uniti per la pace… Oggi vorremmo concentrarci sul tema della lotta alle mafie:  grazie al sacrificio di tanti, questo tema uscì dalle aule giudiziarie e dalle pagine di cronaca nera per arrivare pian piano nella società civile, nei partiti, nei sindacati, nelle parrocchie…

In questa decade i protagonisti sono Pio La Torre e Piersanti Mattarella.

Dati Biografici

Pio La Torre nasce a Palermo, il 24 dicembre 1927. Cresciuto insieme a cinque fratelli in una famiglia contadina, matura precocemente il proprio interesse per le lotte sociali e aderisce fin dalla giovane età alle lotte dei braccianti siciliani per il diritto alla coltivazione delle terre.

Data della uccisione: Il 30 aprile 1982 .

Come sintetizza il sito Massime dal passato, egli perse la vita a Palermo  per mano di due uomini che spararono decine di colpi d’arma da fuoco sfrecciando in moto da via Turba. La Torre stava dirigendosi verso la sede del Partito Comunista in compagnia del suo autista, Rosario Di Salvo che, dopo un primo tentativo di difesa, morì. La Torre è stato ucciso per aver profuso il suo impegno in modo costante in una vigorosa lotta alla mafia e, in particolare, per la proposta di legge  che porta il suo nome.

Azioni politiche da ricordare

Gli anni 50 sono gli anni della lotta popolare per la redistribuzione delle terre incolte ai contadini. Durante i duri scontri che si scatenano anche in Sicilia fra occupanti le terre e forze dell'ordine,  La Torre viene arrestato e condotto in carcere, dove resterà dall'11 marzo 1950 al 23 agosto 1951.

Nel maggio 1972 fa il suo ingresso alla Camera dei deputati, dove resterà per tre legislature (VI, VII e VIII) partecipando ai lavori delle commissioni Bilancio e Agricoltura e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia. 

Nel 1981 rientra in Sicilia, dove assume l'incarico di segretario regionale del Pci ed intraprende la sua ultima battaglia politica contro l'installazione di missili Nato nella base militare di Comiso, nei pressi di Ragusa. 

Il Centro Pio La Torre- da cui abbiamo ricavato i dati biografici- descrive bene la natura e lo scopo di una importantissima legge voluta da Pio La Torre: “La legge n. 646, del 13 settembre 1982, nota come legge "Rognoni-La Torre", introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali. Il testo normativo traeva origine da una proposta di legge presentata alla Camera dei deputati il 31 marzo 1980 (Atto Camera n. 1581), che aveva come primo firmatario l'on. Pio La Torre ed alla cui formulazione tecnica collaborarono anche due giovani magistrati della Procura di Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.”

Dati biografici
Piersanti Mattarella nacque a Castellammare del Golfo il 24 maggio 1935. Secondogenito di Bernardo Mattarella, uomo politico della Democrazia Cristiana e fratello di Sergio, attuale Presidente della Repubblica Italiana, studiò a Roma presso il San Leone Magno, ed operò da dirigente dell’Ufficio Studenti dell’Azione Cattolica.
Data della uccisione: il 6 gennaio 1980. 
Cosa ti aspetti il giorno dell’Epifania? Una bella festa in famiglia e con gli amici, magari l’ultima giocata a carte o a tombola prima dell’inizio delle scuole. Se sei credente, sei felice perché festeggi la Epifania di Gesù. E credente era Piersanti…che quel 6 gennaio del 1980 era uscito di casa per recarsi a messa, nella sua Palermo… fu un martirio che diede frutto…Idealmente a Piersanti Mattarella si legarono i gesuiti del Centro padre Arrupe (tra cui Padre Bartolomeo Sorge recentemente scomparso) e i giovani che fonderanno la Rete, con Leoluca Orlando.

Azioni politiche da ricordare
Fece parte della Commissione Legislativa regionale, della Giunta per il Regolamento e di quella Giunta per il Bilancio venendo nominato relatore della legge sul bilancio di previsione della Regione per l'anno 1970. Parlava sempre di Regione “con le carte in regola” e  prese il rischio di “giocarsi consensi”, mettendo in dubbio pubblicamente l’utilità degli enti regionali e la loro economicità.
Il 9 febbraio 1978 fu eletto dall'Assemblea presidente della Regione Siciliana, alla guida di una coalizione di centro-sinistra con l'appoggio esterno del Partito Comunista Italiano.

Considerazioni:

La Torre e Mattarella erano amici e li accomunò anche la morte: uccisi per la loro opera di concreta opposizione alla mafia siciliana. Non furono solo gli unici, elenchiamo solo alcuni: Boris Giuliano, Nini Cassarà, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato,  Carlo Dalla Chiesa,  Cesare Terranova, Lenin Mancuso, don Pino Puglisi, Ciaccio Montalto,  Rosario Livatino, Rocco Chinnici, Peppino Impastato, Beppe Montana,  gli uomini delle forze dell’ordine,  Giovanni Falcone, Paolo  Borsellino, Rita Atria…
Il prossimo post approfondire il tema dei rapporti tra società civile, partiti, Chiesa e lotta alle mafie, in vista della giornata del 21 marzo, giornata nazionale, come di consueto organizzata dalla associazione Libera contro tutte le mafie.

Link per approfondire: 
30 Aprile 1982 – Omicidio di Pio La Torre | Massime dal Passato
La chiesa di fronte alla mafia - Savagnone Giuseppe, San Paolo Edizioni, Trama libro, 9788821529702 | Libreria Universitaria
Centro di Studi ed Iniziative Culturali Pio La Torre onlus
carteInRegola.pdf (camera.it)
mattarella_piersanti.pdf (interno.gov.it)

Melania Federico, Pio La Torre. Una vita contro la mafia e i poteri forti, Navarra Editore

Antonio La Spina, Piersanti Mattarella. La persona, il politico, l'innovatore, Il Pozzo di Giacobbe