domenica 2 maggio 2021

Contributi per una Migliore Politica: Alla luce di Berlinguer e Moro, che PD costruire insieme?

Intervista ad Enzo Musolino del PD di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) E a Matteo Sticozzi del PD di Monte San Vito (Ancona):

Nei due precedenti post abbiamo presentato le figure di Enrico Berlinguer e di Aldo Moro, chiedendoci quale potesse essere il contributo di queste due importanti figure del Novecento per il PD di oggi e di domani.  In questi stessi giorni, Goffredo Bettini ha presentato un documento su socialismo e cristianesimo, che ha innescato un confronto nel partito. Inoltre, dopo la consultazione dei circoli richiesta dal Segretario nazionale Letta, si è svolta la Assemblea nazionale del PD che ha lanciato le agorà democratiche, a partire da luglio.

A conclusione di questi post su Enrico Berlinguer ed Aldo Moro, ho trovato interessante intervistare il Segretario del circolo del PD di Monte San Vito, ing. Matteo Sticozzi ed il portavoce del PD del circolo di Villa san Giovanni, dott. Enzo Musolino. Proprio un esponente che proviene dalla tradizione berlingueriana e l’ altro dalla tradizione morotea….

Ecco le loro risposte ad alcune domande che proseguiranno anche nel post della settimana prossima:

Domanda n.1

Innanzitutto, vi chiedo di presentarvi, riassumendo in poche righe il vostro impegno politico, attuale e pregresso.

Enzo

Sono un Cattolico Democratico impegnato nel Partito Democratico, forza costitutiva del Socialismo Europeo. Sono il Portavoce del Circolo di Villa San Giovanni, Citta Metropolitana di Reggio Calabria.

Matteo

Fin dalla giovane età ho militato nell'area di sinistra. Iscritto alla FGCI e poi al PCI seguendo tutte le evoluzioni dello stesso. A metà degli anni novanta ho ricoperto il ruolo di segretario di Circolo a Monte San Vito per 4 anni. Nel 2000 sono stato fondatore e presidente di Network Marche ( ramo territoriale di quella nazionale) per promuovere l'innovazione informatica. Aderito fin dalla fondazione al PD e da aprile 2017 ho assunto la responsabilità di segretario del circolo di Monte San Vito. Membro dei probiviri provinciali.

Domanda n. 2

Per Voi, che vuol dire impostare il PD in base al collegamento proposto da Bettini tra socialismo e cristianesimo? Ad ottobre scorso, ho scritto un post in cui auspicavo un PD che fosse al contempo neoberlingueriano e neomoroteo. Trovo che ci possano essere dei punti di contatto con la nuova area culturale proposta da Goffredo  Bettini, ma questo è un mio giudizio personale…

Enzo

Al di là del progetto di Bettini per un’ennesima corrente democratica, mi sembra molto importante articolare il dibattito del retaggio di Moro e di Berlinguer all’interno del quadro rappresentato da Peppe Provenzano e Emanuele Felice nel loro saggio “La Democrazia è in crisi? Liberali e socialisti per i tempi nuovi”, pubblicato su il Mulino nel 2019. 

Il ruolo del cattolicesimo democratico sta tutto in quella articolazione pluriarchica.  Se il socialismo democratico e l’impegno dei cristiano-democratici ci può insegnare qualcosa è proprio questo: l’identità va messa sempre in discussione di fronte alla possibilità di allargare la base democratica del Governo e del Paese. Nessun arroccamento ideologico è ammesso! I diversi riformismi italici sono destinati a marciare insieme per il progresso comune.  L’idea di “terza forza” e “terza via” (idea legata all’elaborazione cristiana grazie a Wilhelm Röpke) ha senso solo se non significa ipostatizzare al “Centro” un nuovo assetto ideologico (cerchiobottista del tipo ago della bilancia) ma se arricchisce di significato e mitiga gli aculei ideologici della contrapposizione epocale Centrosinistra/Centrosinistra.  Le Estreme vanno in tal senso marginalizzate, anche grazie ad una forte contesa in tema di agenda politica e mediatica.  Mi sembra che sia quello che sta realizzando Enrico Letta.

Matteo

Ho sempre creduto e auspicato, come d'altronde lo stesso Berlinguer ha praticato, una collaborazione tra le maggiori forze politiche… DC e PCI, a quel tempo, per lo sviluppo di una politica che avesse come riferimento i più deboli, lavorando all'aumento dei diritti ed alla diminuzione delle disuguaglianze tenendo al centro l'Uomo. Chi dal punto di vista più laico, chi più dal punto di vista della fede… ma l'obiettivo doveva essere il benessere dell'uomo.

Domanda n. 3

Cosa vi ha colpito positivamente nella proposta di Area Agorà di Bettini?

Enzo

È positivo articolare in modo plurale le diverse tradizioni Democratiche.  È negativo farlo solo per strutturare una nuova divisione all’interno del Partito.  Spero che Bettini colga la prima opportunità e rigetti la seconda.

Matteo

Non ho avuto modo di valutarla attentamente. Sicuramente è un documento che ha messo in moto una necessità di riflessione in un momento in cui la politica è scesa a livelli non adeguati al ruolo che la stessa dovrebbe assolvere.

Domanda n. 4

Ho letto qualche critica alla elaborazione di Bettini perché potrebbe fare ombra alla azione del neo Segretario PD Enrico Letta.  Io aderisco ad un componente dentro il PD, piccola ma propositiva e ho trovato giovamento in questa adesione, per la mia crescita culturale…Che ne pensate, in generale, del rapporto tra partito ed aree culturali/componenti/correnti?

Enzo

Il dibattito all’interno del Partito deve essere culturale e politico, per Idee e Posizioni di ampio respiro, prospettiche.  Non ha senso dividersi tra diversi personalismi in contrapposizione.  Mi sembra che il correntismo democratico, negli ultimi anni, abbia deragliato in tal senso. Ho fiducia, però, in Enrico Letta e sono convinto che saprà risolvere questi limiti interni.

Matteo

Il rapporto tra il PD e le aree culturali deve essere potenziato. Oggi una delle forti carenze è propria la mancanza di rapporti con intellettuali e aree culturali diverse, che non devono essere però correnti di potere, ma luoghi di elaborazione di pensieri che alla fine devono fare sintesi verso un unico obiettivo: il miglioramento delle condizioni dell'Uomo.

…Segue nel prossimo post….

Giandiego Carastro