mercoledì 15 settembre 2021

Contributi per la Migliore Politica Lavoro e globalizzazione: un rapporto difficile?

SECONDO POST SUL LAVORO

Il precedente post è stato dedicato a Giuseppe Di Vittorio ed a Giulio Pastore, importanti sindacalisti nel Novecento… Pur in poche righe, vorrei approfondire la prospettiva storica relativoa al nostro discorso sul lavoro. E’ un discorso complesso perché il secolo scorso, il Novecento, aveva un contesto sociale e produttivo ben diverso da quello di questi primi venti anni del 2000… Partiti come il PCI, il PSI, la DC aggregavano soprattutto lavoratori e lavoratrici…e nemmeno pochi: si tratta di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori!!!

Frutto legislativo dell’impegno politico dei militanti nei partiti è a mio avviso la legge 300 del 1970, che ha introdotto le norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento. 

Cosa è successo negli ultimi venti-trent’ anni? In una parola…è successa la globalizzazione. Infatti, il fenomeno dei mercati su scala globale ha reso il mondo del lavoro più liquido, fragile e molto è cambiato negli ultimi venti – trent’anni…

Quando è iniziato il cambiamento nelle politiche per il lavoro? Per i partiti di sinistra, quando a metà Anni 90 del Novecento è stata scelta la cosiddetta Terza Via, cioè la scelta di unire la rappresentanza di lavoratori e di imprenditori, non solo principalmente dei primi. La Terza Via in Italia era rappresentata dall’Ulivo, in Francia dai socialisti e da F. Mitterand e L. Jospin ed in Germania da  G. Schroeder.

A livello normativo, forse possiamo ricordare il “pacchetto di riforme” del Ministro del lavoro Treu, del 1997, durante il I Governo Prodi: queste riforme hanno iniziato ad introdurre elementi di flessibilità nel mondo del lavoro, sino ad arrivare  ai recenti decreti legislativi relativi al Jobs Act del 2016 (Governo Renzi), i quali hanno introdotto un approccio diverso dal consueto, sicuramente diverso da quello novecentesco…Basti pensare alle lunghe discussioni, dentro e fuori il partito, rispetto alle modifiche dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’articolo che tutela il lavoratore dal licenziamento illegittimo.

Il PD ha cercato di rimanere coerente con i propri ideali anche nel nuovo contesto, provando a  tutelare sia i diritti degli imprenditori onesti, creativi, capaci di tenere uniti sviluppo sia i diritti dei lavoratori, in un quadro di sostenibilità ambientale e di lotta ai cambiamenti climatici… Insomma, il lavoro rimane centrale per il PD, ma il contesto sociale ed economico si è modificato nei decenni ed il partito ha dovuto rispondere alle nuove esigenze.

Quanto abbiamo descritto riguarda il passato, ma per il presente ed il prossimo futuro?

In quale direzione il PD dovrà esprimere le proprie energie? Anche tenendo conto delle nuove povertà causate dal Covid-19…. L’attuale Ministro del lavoro è Andrea Orlando, figura di rilievo nazionale del nostro partito. Qualche giorno fa, è intervenuto a Crema sulla importanza di rafforzare welfare e politiche attive. Ecco un passaggio del suo intervento: “La pandemia ci ha insegnato che nessuna economia può prescindere dal tema della centralità della persona e della sua integrità, dall'insieme di relazioni che determinano la coscienza e la visione del mondo”. Questo deve essere il punto di partenza. Anzi “della ripartenza. Si rende necessario ripensare la nostra organizzazione sociale ed economica per evitare che la crisi sanitaria diventi sempre più una crisi sociale”. 

Elenchiamo quattro tematiche:

- Formazione professionale e formazione durante tutta la vita del lavoratore. Occorre migliorare i canali di collegamento tra scuola, lavoro, università, istituti superiori professionali, etc., anche valorizzando la formazione on-line. Un riferimento ideale è quello del diritto alla formazione che è proprio di ogni lavoratrice e lavoratore.

- Sicurezza sul lavoro. Nonostante le leggi e la cultura aziendale abbiano da tempo fatto passi in avanti per la sicurezza sul lavoro, purtroppo le cosiddette morti bianche continuano a spargere dolore e morte tra lavoratrici e lavoratori.  Mentre ultimavo questo post, arrivavano luttuose notizie di nuove morti sul lavoro a Pietrasanta e Napoli!!!

- Ascoltare periodicamente il mondo sindacale. Il Partito potrebbe prevedere periodici incontri son i sindacalisti delle aziende del territorio. Magari con la scusa di ricordare Giuseppe Di Vittorio e Giulio Pastore…

- Parità retributiva tra uomini e donne. Nei mesi scorsi, abbiamo a lungo riflettuto sul ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro. Oggi segnaliamo una azione concreta che potrebbe essere proporre anche nelle Marche la legge regionale Lazio sulla parità salariale tra donne ed uomini!!!

Conclusioni

...Il mondo del lavoro è un tema basilare per il PD, molto complesso ed articolato: con questo post abbiamo fornito solo alcuni cenni… Nel prossimo post, ascolteremo la voce dei militanti (avv. Laura Carnevali) e dei  sindacalisti (Donato Acampora) per sentire i loro pareri e le loro idee per un mondo del lavoro più giusto ed equo.

Approfondimenti

Accanto ai sindacalisti, esistono esperienze di attivisti che alzano la voce artisticamente contro lo sfruttamento. Pensiamo alla dignità dei raccoglitori di pomodori in Puglia. Valorizziamo la testimonianza di Diletta Bellotti che ho conosciuto guardando Rai 3.

I diritti sociali e del lavoro nella Costituzione italiana, a cura di Giuseppe Casadio, disponibile presso la biblioteca del circolo

Pacchetto Treu - Wikipedia

Statuto dei lavoratori nell'Enciclopedia Treccani

Consiglio Regionale del Lazio - Approvata la legge sulla parità retributiva di genere (regione.lazio.it)

Giandiego Carastro