Il post precedente descriveva gli anni relativi alla conclusione delle vicende politiche del PCI e della DC, attraverso le scelte di due protagonisti quali Achille Occhetto e Mino Martinazzoli. Questo post affronta gli anni 80 della lotta alle mafie.
Cosa sono stati gli anni 80:
Gli anni 80 rappresentano un decennio ramificato: ci sono stati i Mondiali di calcio del 1982 vinti dall’Italia, l’affacciarsi del neo-liberismo angloamericano nei sistemi produttivi, il passaggio tra due Presidenti della Repubblica: Sandro Pertini e Francesco Cossiga, il riflusso giovanile nel privato, nel famigerato edonismo reaganiano (copyright Roberto D’Agostino in Quelli della Notte), la musica dance, i Righeira e Ivana Spagna, l’incidente di Chernobyl, le crisi internazionali con gli Usa e con la Libia, il diffondersi delle leghe per la difesa dell’ambiente; il Magistero di Papa Giovanni Paolo II sul lavoro e la solidarietà, l’ attuazione della legge sulla interruzione volontaria di gravidanza, le marce dei movimenti cattolici e laici uniti per la pace… Oggi vorremmo concentrarci sul tema della lotta alle mafie: grazie al sacrificio di tanti, questo tema uscì dalle aule giudiziarie e dalle pagine di cronaca nera per arrivare pian piano nella società civile, nei partiti, nei sindacati, nelle parrocchie…
In questa decade i protagonisti sono Pio La Torre e Piersanti Mattarella.
Dati Biografici
Pio La Torre nasce a Palermo, il 24 dicembre 1927. Cresciuto insieme a cinque fratelli in una famiglia contadina, matura precocemente il proprio interesse per le lotte sociali e aderisce fin dalla giovane età alle lotte dei braccianti siciliani per il diritto alla coltivazione delle terre.
Data della uccisione: Il 30 aprile 1982 .
Come sintetizza il sito Massime dal passato, egli perse la vita a Palermo per mano di due uomini che spararono decine di colpi d’arma da fuoco sfrecciando in moto da via Turba. La Torre stava dirigendosi verso la sede del Partito Comunista in compagnia del suo autista, Rosario Di Salvo che, dopo un primo tentativo di difesa, morì. La Torre è stato ucciso per aver profuso il suo impegno in modo costante in una vigorosa lotta alla mafia e, in particolare, per la proposta di legge che porta il suo nome.
Azioni politiche da ricordare
Gli anni 50 sono gli anni della lotta popolare per la redistribuzione delle terre incolte ai contadini. Durante i duri scontri che si scatenano anche in Sicilia fra occupanti le terre e forze dell'ordine, La Torre viene arrestato e condotto in carcere, dove resterà dall'11 marzo 1950 al 23 agosto 1951.
Nel maggio 1972 fa il suo ingresso alla Camera dei deputati, dove resterà per tre legislature (VI, VII e VIII) partecipando ai lavori delle commissioni Bilancio e Agricoltura e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia.
Nel 1981 rientra in Sicilia, dove assume l'incarico di segretario regionale del Pci ed intraprende la sua ultima battaglia politica contro l'installazione di missili Nato nella base militare di Comiso, nei pressi di Ragusa.
Il Centro Pio La Torre- da cui abbiamo ricavato i dati biografici- descrive bene la natura e lo scopo di una importantissima legge voluta da Pio La Torre: “La legge n. 646, del 13 settembre 1982, nota come legge "Rognoni-La Torre", introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali. Il testo normativo traeva origine da una proposta di legge presentata alla Camera dei deputati il 31 marzo 1980 (Atto Camera n. 1581), che aveva come primo firmatario l'on. Pio La Torre ed alla cui formulazione tecnica collaborarono anche due giovani magistrati della Procura di Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.”