mercoledì 22 luglio 2020

Lavoro futuro e Lauree, come orientarsi


Indicazioni per la possibile scelta del percorso di Studi
I giovani diplomati sono, in questo periodo, alle prese con la scelta di un percorso universitario che potrebbe determinare il futuro di una vita lavorativa ma anche la soddisfazione derivante dal lavoro. Non tutte le lauree danno le stesse opportunità e possibilità di carriera. La scelta è molto importante e delicata anche in considerazione che siamo nella quarta rivoluzione industriale. Rivoluzione caratterizzata dalla grande pervasività del digitale con forte trasformazione delle professioni e delle competenze necessarie. Gli studiosi proprio per la trasformazione in atto, non sono in grado di indicare, in modo certo, quali saranno i lavori dei prossimi dieci anni. La cosa certa è che molti lavori dei prossimi anni oggi non sono ancora visibili, circa il 60%. Di sicuro saranno basati sulla capacità di analizzare e correlare i dati; molti altri saranno nel tema ambientale e nei nuovi materiali, nelle biotecnologie e nei servizi sanitari che dovranno necessariamente scontare la pervasività della digitalizzazione. Già oggi in Italia, come in Europa, la carenza di figure nel settore informatico presenta una forte criticità. Come orientarsi quindi?
Lo abbiamo chiesto all'Ing. Matteo Sticozzi, Presidente dell'associazione "InnovAzione".
L’associazione “innovAzione”, marchigiana, è da qualche anno che si batte per promuovere la conoscenza della carenza di competenze e spinge per l’attivazione di percorsi di formazione e riqualificazione di personale che possa aiutare le aziende, quindi l’Italia, a vincere la sfida del futuro, Impresa 4.0. E’ questo il momento di fare delle scelte ponderate che tengano conto delle aspirazioni di ogni ragazza/o ma che siano contemperate con la realtà e le previsioni di un futuro che gli possa permettere di non vanificare anni di studi e sacrifici. Di seguito si riportano alcuni elementi di riflessione che, oltre alle statistiche, i professionisti, soci di “innovAzione”, sperimentano tutti i giorni nei loro rapporti di lavoro con imprenditori e manager di aziende e di Enti. https://www.associazioneinnovazione.it/

Lavoro necessità e carenze
Una azienda su quattro, in Italia, non è riuscita a trovare i profili adatti nel momento in cui si è trovata a cercare figure specializzate in ambito scientifico-tecnologico. In particolare, i professionisti più introvabili sono risultati essere gli ingegneri meccanici, quelli dell'automazione e quelli dell'informazione. È quanto emerge da una ricerca dell'Osservatorio Fondazione Deloitte sulle competenze del futuro, nella quale si evidenzia come In Italia gli studenti universitari iscritti alle cosiddette facoltà "STEM" - quelle incentrate su scienza, tecnologia, matematica e ingegneria - rappresentino solamente il 27% del totale, con un trend sostanzialmente stabile di crescita pari al +0,3% annuo nell'ultimo decennio. Ma non è tutto: sebbene a livello nazionale uno studente STEM su due sia iscritto a ingegneria, solo uno su dieci è iscritto alle facoltà ingegneristiche che rispondono appieno alle esigenze emergenti del mercato del lavoro.

LAUREE PIÙ RICHIESTE NEI PROSSIMI ANNI
Dal report di Unioncamere e ANPAL e dalla esperienza quotidiana emerge che, in previsione, i fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine per il periodo 2019-2023 spiccano, tra i diversi ambiti, la digital transformation e l'ecosostenibilità, settori che coinvolgeranno circa il 30% dei lavoratori nei prossimi cinque anni. Il rapporto stima che i lavoratori con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali o connesse all'industria 4.0, ammonteranno circa a 270/300mila. Tra gli esperti che saranno più richiesti nei prossimi anni, il report segnala le seguenti figure:
•            Data Scientist,
•            Big Data Analyst,
•            Cloud Computing Expert,
•            Cyber Security Expert,
•            Business Intelligence Analyst,
•            Social Media Marketing Manager,
•            Artificial Intelligence Systems Engineer.
        
Ma la ricerca di competenze digitali non è limitata alle figure specifiche: come segnala la Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine 2019-2023 a oltre 9 profili su 10 è associata la richiesta di competenze digitali, competenze che - come sottolineano le indagini Excelsior - le imprese fanno già oggi molta fatica a trovare. 
Per quanto riguarda invece l'area dell'ecosostenibilità, nel prossimo quinquennio le imprese italiane ricercheranno tra i 518 e i 576 mila lavoratori con competenze green. Ecco alcuni dei green jobs che saranno maggiormente richiesti dalle imprese:
•            esperto in gestione dell’energia,
•            il chimico verde,
•            l’esperto di acquisti verdi,
•            l’esperto del marketing ambientale,
•            l’installatore di impianti a basso impatto ambientale.
Secondo il rapporto Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia di Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior, ci sono altre cinque filiere che faranno da traino alla futura domanda di lavoro:
•            Salute e benessere;
•            Education e cultura;
•            Meccatronica e robotica;
•            Mobilità e logistica;
•            Energia.
Per quanto riguarda salute e benessere, le unità richieste nei prossimi anni sono tra le 362 e le 381 mila. In particolare medici, infermieri, fisioterapisti e tecnici di laboratorio medico saranno chiamati a sostituire i lavoratori che andranno in pensione nei prossimi anni e a rispondere alla domanda di carattere sanitario-assistenziale dovuta all'invecchiamento della popolazione.
Il fabbisogno della filiera education e cultura - che comprende docenti, progettisti di corsi di formazione, traduttori, organizzatori di eventi culturali ed esperti in comunicazione e marketing - ammonterà a 140/161mila unità.
Dai 69 agli 83mila saranno invece i lavoratori richiesti dalla filiera meccatronica e robotica, che comprende:
•            Tecnici per l'automazione e i sistemi meccatronici;
•            Tecnici per la gestione e manutenzione ed uso di robot industriali;
•            Progettisti di impianti industriali;
•            Addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico.
La filiera mobilità e logistica, che si deve adeguare alle profonde trasformazioni nei modelli di acquisto e consumo, sarà alla ricerca di un numero di lavoratori compreso tra 85 e 98 mila. Mentre, la filiera energia richiederà tra le 40 e le 43 mila unità.  Fonte: ufficio-stampa

LAUREE SCIENTIFICHE PIÙ EFFICACI
Qual è la condizione occupazionale dei laureati nelle materie scientifiche anche dette STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) lo rivela il rapporto 2018 sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. I laureati provenienti da corsi di studio STEM hanno buone performance alla prova del mercato del lavoro: sia a livello occupazionale che retributivo.

LAVORO E STEM: QUALI SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Per il rapporto AlmaLaurea ha sentito oltre 30.600 laureati STEM di secondo livello a 5 anni dal conseguimento del titolo nel 2012. Il tasso di occupazione dei laureati STEM è pari all'89,3% (+4,1 punti percentuale rispetto ai non STEM), valore che aumenta fino al 92,5% se consideriamo solo il genere maschile e scende all'85% se consideriamo invece le donne laureate in discipline STEM. Quali sono le lauree scientifiche più efficaci? Secondo il rapporto AlmaLaurea maggiori performance occupazionali si osservano tra i laureati STEM dei seguenti gruppi:
•            economico-statistico (94,8%);
•            ingegneria (94,6%).
A livello contrattuale invece, i contratti di lavoro a tempo indeterminato caratterizzano il 55,6% degli occupati STEM (46,4% per i non STEM), con significative differenze di genere (tra gli STEM, 62,5 contro 45,1%, rispettivamente per uomini e donne). Il lavoro non standard (in prevalenza contratti a tempo determinato) caratterizza il 15,9% degli occupati in lauree STEM (contro il 19,5% dei laureati non STEM) ed è diffuso prevalentemente tra le donne STEM (21,1 rispetto a 12,5% degli uomini).

LAUREE STEM: CONDIZIONE OCCUPAZIONALE
Per quanto riguarda l'aspetto retributivo, i laureati in discipline tecnico-scientifiche STEM dichiarano, in media, di percepire una retribuzione mensile netta pari a 1.571 euro (il 16,4% in più rispetto ai laureati non STEM, che in media guadagnano 1.350 euro). Tra gli STEM il divario uomini-donne permane elevato (+23,6%, a favore dei primi): 1.699 euro percepiti dagli uomini contro 1.375 euro delle donne. Il differenziale si conferma elevato in tutti i gruppi disciplinari, in particolare nei gruppi architettura dove supera il 20% ed economico-statistico dove sfiora il 18%.
Il gap di genere è ancora alto, specie per quanto riguarda le lauree del gruppo STEM. Nonostante questo la maggior parte dei laureati sentiti a cinque anni dal conseguimento del titolo è soddisfatta dell'esperienza universitaria e confermerebbe la scelta compiuta tanto in termini di corso che di ateneo. Il 71,9% dei laureati STEM ripeterebbero la scelta, contro il 68,1% dei laureati non STEM.

 I CRITERI di valutazione nelle assunzioni
 Il primo dato emerso dallo studio si colloca nell'ambito dell'orientamento universitario:
- le lauree più richieste siano quelle di secondo livello, possibilmente di ambito economico-statistico e ingegneristico. Ma non è sufficiente: nel bagaglio di saperi dei neo-laureati sono richiesti anche la conoscenza delle lingue, una certa padronanza degli strumenti informatici di base e un buon punteggio negli esami e nel voto di laurea.

Conclusioni
Il nostro ruolo, in quanto attivisti nella società civile, è quello di indirizzare ed aiutare le nuove generazioni verso il futuro, creando politicamente ed economicamente (crediamo fermamente nel diritto allo studio garantito a tutti) tutte le condizioni utili affinché le nuove esigenze lavorative siano adeguatamente supportate dal grado formazione delle nuove generazioni. Per una società migliore in un Italia migliore.


Un abbraccio innovativo,
La Redazione

martedì 21 luglio 2020

Ecobonus e Sismabonus al 110%


Finalmente il cosiddetto “Decreto Rilancio” è legge!
Convertito con L. 17.7.2020, n.77, è stato pubblicato sulla GU n.180 del 18.7.2020, SO n. 25/L. Dovranno seguire ancora numerosi decreti attuativi (addirittura se ne stimano circa 150). Tante sono le misure in materia di agevolazioni fiscali. La norma più attesa è senz’altro il “superbonus 110%”, con l’ importante possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali.

Entriamo nel dettaglio della norma con la nostra Esperta in Gestione dell'Energia certificata UNI CEI 11339, la dottoressa Rita Sticozzi.
    
Ecobonus e Sismabonus al 110% (articolo 119).

E’ la misura senz’altro più rilevante all’interno del pacchetto delle agevolazioni fiscali nel DL Rilancio. In sede di conversione è stata apportata qualche modifica, in particolare:
- sono stati modificati i tetti di spesa, ora modulati in base al numero di unità immobiliari che compongono l’edificio;
- l’agevolazione è estesa anche alle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- sono esclusi gli interventi sulle unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Confermato il “funzionamento” del superbonus.
La detrazione:
- è innalzata fino al 110% (rispetto alle precedenti aliquote, che andavano dal 50% al 65%, con possibilità di innalzamento fino all’85% per alcuni interventi antisismici sul condominio);
- è recuperabile in 5 anni: il contribuente ripartisce la detrazione in cinque quote annuali di pari importo, anziché nei consueti dieci anni;
- può essere ceduta ad altri soggetti o trasformata in uno sconto sul corrispettivo, realizzando, in definitiva, la possibilità di eseguire l’intervento senza esborso finanziario.
Non è stato allungato, come si sperava, il periodo di esecuzione degli interventi agevolati: la detrazione resta prevista per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, con la sola eccezione degli interventi eseguiti dagli IACP, in tal caso agevolabili se eseguiti entro il 30 giugno 2022.
Confermata anche l’estensione ad altri interventi, se eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi “trainanti”.

Il Circolo PD di Monte San Vito mette a disposizione un tecnico certificato ed esperto di risparmio energetico per una consulenza gratuita SABATO 25 LUGLIO dalle ore 10:30 alle ore 12:30 presso la sede di Via Beniamino Gigli n.2 a Monte San Vito.

Ing. Rita Sticozzi

Recovery Fund, una nuova Europa Solidale


Arriva all'alba, e forse non è un caso. Un'alba simbolo di rinascita e di nuove speranze, in questo caso di rinnovate consapevolezze di "solidarietà tra popoli". 

Come afferma anche il nostro Segretario, Nicola Zingaretti, "L'Europa c'è ed è più forte e vicina alle persone. Un'Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e bella vittoria per l'Italia. Ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture, conoscenza, inclusione per rilanciare le imprese ed essere vicini alle famiglie"  

In sintesi, finalmente, il RecoveryFund.

Di seguito una sintesi di un accordo storico, il Recovery Fund:

1 - 750 miliardi di debito comune UE;
2 - 390 miliardi di sussidi a fondo perduto (312,5 per gli Stati membri e 77,5 per Bilancio UE);
3 - 360 miliardi di prestiti.

Un pacchetto inimmaginabile fino a 4 mesi fa, il Recovery Fund avrà condizionalità e governance rafforzate.

1 - Rispetto delle raccomandazioni "semestre europeo";
2 - "Super freno di emergenza" che permette anche a un solo paese di porre un veto e, di fatto, provare a bloccare le tranche di aiuti portando il caso al Consiglio Europeo che, entro pochi giorni, e con maggioranza qualificata, sarà chiamata a decidere per consenso.

Siamo comunque di fronte ad un accordo storico. Mai l'UE aveva deciso d'indebitarsi, collettivamente, senza stanziare trasferimenti fiscali tra paese. La Germania fino ad aprile e i cosiddetti paesi frugali fino alla scorsa settimana, e aggiungerei fino alla sera scorsa, erano inamovibili sull'idea di un "debito comune".

I 750 miliardi del Recovery Fund si aggiungono a:

1 - 240 miliardi del MES (37 per l'Italia, da investire in Sanità);
2 - 100 miliardi Sure (linee di credito Europee per finanziare le Casse Integrazioni);
3 - 200 miliardi Bei (Fondo Europeo di aiuto alle imprese, con particolare attenzione alle PMI, Piccole e Medie Imprese);
4 - 1.350 miliardi di PEPP della Bce (Pandemic Eemrgency Purchase Programme, uno strumento temporaneo di acquisto titoli per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia).

Cosa porta l'accordo per il nostro Paese:

1 - I Sussidi scendono da 81,8 Mld (proposta Commissione) a 81,4 Mld;
2 - I Prestiti salgono da 90,9 Mld (proposta Commissione) a 127,4 Mld.

Sulla base dell'accordo l'Italia ottiene un altro importante risultato; le misure di rilancio dell'economia adottate dopo il 10 febbraio 2020 potranno essere rimborsate (se rientrano nei criteri) anche se il Recovery Fund entrerà in funzione solo nel 2021. Una sorta di meccanismo di retroattività.

Senza dubbio l'Italia è uno dei Paesi che, conti alla mano, ci rimette meno e anzi, con il Recovery Fund, il nostro paese passerà da contrubutore a beneficiario netto dell'UE. Infine, a pagare il conto più oneroso dell'accordo saranno Germania, Francia, Paesi Bassi ed altri frugali, una prova di solidarietà senza precedenti.
Ora sta all'Italia dare prova di grande Responsabilità investendo in tutte quelle misure che possono, finalmente, segnare una svolta storica per il Nostro Paese, ed in questo il PD ha l'onere oltre che il dovere di essere una guida solida e concreta. Lo dobbiamo al futuro dell'Italia e lo dobbiamo alla grande storia di solidarietà che ci contraddistingue.

Un abbraccio solidale,
La Redazione




lunedì 20 luglio 2020

Strumentalizzazioni populiste, le solite

Come al suo solito la politica, in particolare una certa parte della politica, in assenza di argomentazioni concrete, prova a parlare alla pancia degli Italiani. Gli argomenti sono i soliti, l'immigrazione, gli egoismi dell'Europa ed ovviamente le presunte mancanze del Governo rispetto ai temi fiscali ed alle difficoltà dei cittadini. In particolare su quest'ultimo tema ci è sembrata interessante un analisi del vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, l'onorevole Antonio Misiani che riportiamo:

“Strumentalizzare politicamente la questione dei versamenti dovuti il 20 luglio e far passare il governo come nemico dei contribuenti è assurdo, se pensiamo a quanto è stato deciso in
questi mesi”. Cosi il viceministro dell’Economia Antonio Misiani su Fb, che specifica come  “spostare anche i versamenti di giugno (già prorogati al 20 luglio) a settembre creerebbe un
grande ingorgo fiscale, in un periodo nel quale i dati puntuali dei versamenti sono necessari per la stesura dei documenti di programmazione economica e finanziaria del governo”.
Ricorda poi nella stessa dichiarazione alcune azione già messe in atto da Governo come:
  • "eliminazione della rata dell'IRAP di giugno;
  • introduzione di crediti di imposta per i fitti commerciali ai soggetti in difficoltà;
  • riduzione degli oneri sulle bollette;
  • azzeramento dell'IVA su mascherine ed altri dispositivi di protezione individuale;
  • arreramento della plastic tax e sugar per tutto il 2020;
  • cancellazione permanente delel clausole di salvaguardia IVA ed accise;"
Annuncia inoltre che ulteriori proroghe potrebbero arrivare dall'ipotesi di "scostamento di bilancio che sarà chiesto nei prossimi giorni in Parlamento"

Al netto delle difficoltà evidenti che il lockdown, a nostro avviso necessario (vedi la situazioni sanitaria di altri paesi che hanno accelerato o evitato le chiusure), abbia potuto creare, riteniamo che questo Governo abbia agito, seppur con le innumerevoli difficoltà dovute alla burocrazia (altro tema da affrontare con pragmatismo) ed all'evoluzione del tutto inprevedibile della situazione sanitaria, con assoluta perizia ed attenzione sia dal punto di vista sanitario (tema centrale) che dal punto di vista Economico. 
E' evidente che a molti sfugga il concetto di situazione di eccezionalità che potremmo definire storica rispetto alla quale nessun altro Governo ha mai dovuto confrontarsi.
L'auspicio che da settembre si ragioni ad una nuova fase che porti a riforme concrete su burocrazia e fiscalità. Il COVID ha sicuramente cambiato le nostre vite ora sta a noi, con la Politica, quella buona, cambiare le nostre scelte. 

Un abbraccio "politico"
La Redazione


domenica 19 luglio 2020

28 anni senza Paolo Borsellino

"E' normale che esista la paura. in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio".

28 anni senza Paolo Borsellino. La strage organizzata dalla mafia, del 19 luglio 1992, completa il progetto criminale per l'eliminazione degli uomini di punta del pool antimafia che stava colpendo, duramente, la mafia in Sicilia.
L'attentato venne compiuto in città, in "via D'Amelio", era domenica, come oggi, e mise seriamente in pericolo anche la vita di tanti cittadini comuni, oltre che colpire vilemente quella del Giudice e delle donne e degli uomini della scorta che vogliamo ricordare, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traiana. Donne ed Uomini che ben conoscevano il rischio che correvano nello svolgere il proprio Lavoro, il proprio Dovere. Lavoro e Dovere svolti con dedizione ed onore fino all'ultimo momento.
Per questo, per ricordare fino in fondo la memoria di chi ha onorato, con la propria vita, ideali di Giustizia e di Legalità, crediamo serva un rinnovato senso di intransigenza ed una forte determinazione nel combattere, fin dalle prime apparizioni, qualsiasi situazione di prevaricazione, inseguendo, da Cittadini liberi, una vita con la schiena dritta, indisponibili ad ogni forma di compromesso teso a soddisfare singoli e mediocri interessi personali.

Borsellino affermava "Chi ha paura muore tutti i giorni, chi non ha paura muore una volta sola".

Un invito particolare che ci piacerebbe rivolgere ai più giovani, ricordatelo sempre, in tutte le vostre scelte, Non abbiate la pigrizia di sentirvi comodi ma affannatevi e sudate per le posizioni che realmente ritenete di meritare. L'eccellenza non la si riceve in dono, va guadagnata con studio e sacrificio.

Un abbraccio commosso,
La Redazione