lunedì 27 luglio 2020

Settembre, priorità la scuola, quali incognite?


Istruzione e Cultura rappresentano la spina dorsale di un Paese, il grado stesso di Civiltà e di Crescita di una società potremmo misurarlo alla pari con il suo livello di istruzione e di scolarizzazione. Il ruolo dell’istruzione e della cultura per lo sviluppo di un Paese deve rappresentare di conseguenza l'indice fondamentale di sviluppo del Paese stesso.
Non sempre la politica è stata in grado di cogliere fino in fondo questa cruciale necessità, spesso distratta da altri temi, o dalla semplice rincorsa al piatto del giorno (tema di consenso puramente gastrico) piuttosto che alla pianificazione del futuro. L'idea malsana che pensare al futuro possa rappresentare un esercizio per poveri illusi e visionari e che, di per se, portare meno consensi ci consegna un immagine chiara di come una diffusa "idea della politica" vada integralmente rivista e condannata. La politica vera, quella buona, riformista, intesa nella sua accezione più alta è capacità di visione, di coltivare nel presente per preparare il futuro o più semplicemente renderlo possibile. 
Un Paese impoverito sul piano dell’istruzione è automaticamente impoverito sul piano sociale perché, ad esempio, è più facilmente vittima di disinformazione, pulsioni retrograde, ondate di razzismo e di sentimenti di odio gratuito. Ma è più povero anche sul piano strettamente economico.
Proprio per queste ragioni ci sentiamo di unirci all'appello di Emanuele Lodolini, candidato alle prossime elezioni Regionali delle Marche nella lista Maurizio Mangialardi Presidente: "Le scuole sono la priorità, ma continuo a chiedere che le lezioni non vengano sospese la settimana successiva alla riapertura per consentire l'allestimento dei seggi per elezioni regionali e per il referendum sulla riduzione dei parlamentari".."Assicuriamo la ripartenza garantendo sicurezza e controllo per bambini e personale scolastico."

L'esperienza di questi mesi con l'apprendimento a distanza (da migliorare e rafforzare per eventuali future esigenze, che ovviamente scongiuriamo) ci ha chiaramente indicato, in special modo per alcune fasce di eta, quanto bisogno ci sia del ritorno in classe, ritrovare quell'appagante emozione dell'insegnamento tradizionale. I ragazzi, soprattutto nelle fasce di eta minori, hanno una fortissima necessità di recuperare quella socialità, soprattutto emotiva, che solo la classe, in presenza, riesce a garantire.
  • Serviranno più docenti per garantire classi meno affollate?
  • Serviranno spazi alternativi nei quali allestire un numero superiori di classi? 
  • Serviranno più risorse e fondi da dedicare alla scuola?
  • Serviranno compromessi e/o deroghe per sanare nell'immediato alcune situazioni?
Serva quel che serva ora è il momento. Se non ora quando? E soprattutto se non "NOI" chi? 


La politica si metta subito in moto e crei le condizioni utili perchè questo avvenga, senza polemiche, e senza ripensamenti coinvolgendo personale scolastico e sindacati della scuola, oltre che consegnare alle Regioni, e di conseguenza ai Sindaci, tulle le istruzioni utili all'allestimento delle strutture, delle procedure ed alla preparazione del personale, per un anno scolastico che rappresenti il simbolo chiaro ed inequivocabile di quella Rinascita di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. Crediamoci.

Un abbraccio istruttivo,
La Redazione