giovedì 25 novembre 2021

25 Novembre: "Oltre la violenza di genere"

Ci siamo, anche quest'anno è arrivata "la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne", nata per volere dell’ONU nel 1999 e celebrata ogni anno il 25 novembre. Nelle intenzioni di chi l'ha voluta c'era la volontà di ricordarci che la violenza di genere è purtroppo ancora una realtà molto diffusa e va combattuta, purtroppo la strada da percorrere sembra, dopo tanti anni, ancora drammaticamente lunga. Ed oggi, cosi come ogni anno, in tutto il Paese ci saranno eventi che vogliamo sperare che diventino importanti occasioni di riflessione e proposte concrete sul come fronteggiare questa vergognosa piaga sociale.

In occasione della Giornata internazionale della violenza contro le donne, il Viminale ha pubblicato online l'ultimo report "Omicidi volontari" curato dal servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale. Il quadro non è per nulla rassicurante. In undici mesi, dall'inizio dell'anno al 21 novembre in Italia sono stati commessi 263 omicidi, con 109 vittime donne, di cui 93 uccise in ambiti familiari. Di queste 63 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli omicidi volontari sono cresciuti del 2% (nel 2020 erano stati 257), quelli con vittime di genere femminile dell'8% (101 le donne uccise lo scorso anno fino al 21 novembre). In crescita anche i delitti commessi in ambito familia-re/affettivo (+5%) che passano da 130 a 136 mentre le vittime di genere femminile au-mentano del 7% (erano state 87 un anno fa).

Come Circolo PD di Monte San Vito riteniamo che la Politica debba recuperare un ruolo centrale nella costruzione di una società migliore in cui vivere. Le comunità in cui viviamo ed operiamo (da Volontari) non sono esenti da questi drammi, dobbiamo avere una sensibilità sempre vigile ed attenta per fare in modo di creare tutte quelle connessioni utili alla prevenzione di ogni atto di violenza, siano essi fisici o solo verbali. Una attenzione che ci sentiamo di rivolgere alla Politica ed alle Istituzioni tutte, dalla quelle di quartiere sino a quelle Nazionali, un invito ad abbassare i toni e concentrare gli sforzi verso la difesa di tutte le fragilità.

Riguardo questo delicatissimo tema ci piaceva riportarvi, attraverso il racconto degli amici del Team BeSLab, un Convegno on line, tenutosi Sabato 20 Novembre 2021, dal titolo “Oltre la violenza di genere”.

"L’evento è stato patrocinato da Athena Studi Medici di Ancona, dal Centro Il Volo - Centro di Psicologia e Psicoterapia clinico di Reggio Emilia e dall’Ordine degli Assistenti Sociali delle Marche (soggetti che ringraziamo per aver creduto in noi del team BeSLab e soprattutto in questo progetto).

BeSLab nasce nel 2018 con l'intento di promuovere gli studi e le ricerche sul tema della comunicazione verbale e non verbale e l'analisi comportamentale. Il laboratorio ha sviluppato, in questi anni, numerose collaborazioni con enti pubblici e privati ed ha partecipato a diversi convegni nazionali ed internazionali. Il punto di forza di BeSLab è la capacità di trattare il tema della comunicazione a 360 gradi, concentrandosi sui diversi campi di applicazione delle tecniche scientifiche di analisi delle espressioni facciali e dei movimenti del corpo.

Il Convegno è stato organizzato in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne ma… non abbiamo parlato solamente di donne! Questa Giornata segna l'inizio dei Sedici giorni di attivismo contro la violenza basata sul genere, che hanno lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e spingere ad agire per il cambiamento.

Abbiamo pensato di dedicare questo evento alla sensibilizzazione di alcune tematiche che ci stanno a cuore: Violenza di genere è anche discriminazione verso i disabili, verso il mondo lgbtqia+, verso i minori e tanto altro! 

Perché si celebra questa giornata?

Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo: Patria, Minerva e Maria Teresa sono passate alla storia con il nome di Las Mariposas (le farfalle) per la loro lotta in difesa dei propri diritti contro la dittatura di Rafael Leonidas Trujillo, a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana; le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare, condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Nel 1981, durante il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.

Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane e nel 1999 è diventata una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne sono le scarpe rosse soprattutto in Italia, “abbandonate” in tante piazze per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il simbolo è stato ideato nel 2012 dall’artista messicana Elina Chauvet con l’opera Zapatos Rojas, la cui installazione è apparsa per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez.

“Oltre la violenza di genere”  ha visto la partecipazione di professionist* di rilievo che hanno trattato le varie tematiche:

* L’Avv. Lucia Paolinelli, Operatrice di Casa delle Donne di Jesi, è intervenuta sul “Il ruolo dell’Avvocata nei centri e sportelli antiviolenza”;

* Germana Pietrani Sgalla, presidente dell’Associazione Equity APS invece ci ha raccontato un progetto del 2007 che è purtroppo ancora attualissimo ovvero "Ancora Bulli in Ballo: la situazione del bullismo nelle scuole.";

* La Dott.ssa Paola Loreto ha esposto alcuni casi relativi a “La violenza sui minori: studio di casi pratici”;

* Il Dott. Luca Colussi, Antropologo ed Insegnante, esperto di Pakistan ha spiegato molto chiaramente la situazione nel Paese affrontando inoltre l’argomento “La violenza di genere: focus antropologico in Pakistan”;

* Erika Salici, Insegnante di Scuola Secondaria di Secondo Grado, ci ha riportato la situazione delle scuole italiane affrontando varie problematiche con “Prof, non ce la faccio più! Come riconoscere i segnali di allarme ed aiuto nel contesto scolastico”;

* La Dott.ssa Maria Inez Braga, Psicologa ed Operatrice di Casa delle Donne di Jesi, ha illustrato “L’aspetto invisibile della violenza contro le donne”;

* L’Avv. Maria Cristina Giuliodori, Collaboratrice alla Cattedra di Diritto dello Sport all’Università degli Studi di Macerata, Esperta in disabilità natatoria, ha sviluppato la problematica de “Il linguaggio discriminatorio nei confronti dei disabili”;

* La Dott.ssa Adriana Magnarini, Assistente Sociale, Coordinatrice del Centro di Salute Mentale di Senigallia ha concentrato il suo intervento su “La violenza di genere: un approccio multiprofessionale nelle attività di sostegno”;

* La Dott.ssa Giorgia Martelli, infine, ha focalizzato il suo intervento sull’aiuto all’uomo violento nelle relazioni affettive con “Oltre la violenza sulle donne: il maschio maltrattante”;

Questo Convegno così denso di tematiche è stato molto stimolante per tutti gli intervenuti, relatori e corsisti, e speriamo abbia acceso una piccola miccia che porti a collaborazioni in questi ambiti oltre che ad una maggiore sensibilizzazione verso le tematiche proposte.

Ringraziamo il Circolo del PD di Monte San Vito che ci ha dato l’opportunità di raccontare del nostro Convegno al quale abbiamo dedicato tanti mesi di preparazione."

Dott.ssa Paola Loreto

Criminologa, Sociologa, Esperta analista del comportamento e Mediatrice Penale, fondatrice di BeSLab

Dott.ssa Giorgia Martelli

Criminologa Clinica, Sociologa e Mediatrice Familiare, team BeSLab

Dott.ssa Silvia Sardi 

Esperta in analisi comportamentale e co-fondatrice di BeSLab

#25novembre #stopviolence                                                                        La Redazione

giovedì 18 novembre 2021

Contributi per la Migliore Politica: Gramsci e don Sturzo

Gramsci e don Sturzo

Il post precedente è stato dedicato a Palmiro Togliatti e ad Alcide De Gasperi. Ricordo che stiamo affrontando il tema dell’antifascismo a partire da figuredel PCI e della DC che vennero uccise, esiliate, imprigionate dal fascismo. Il seguente post vuole ricordare due figure di politici, che furono anche intellettuali: Antonio Gramsci e Don Luigi Sturzo.

Antonio Gramsci (1891-1937)

Fondatore del Partito Comunista d’Italia il 21 gennaio del 1921, a Livorno. 

Per cosa ricordare Gramsci

Va sicuramente ricordato per il concetto di “egemonia culturale”. Dal sito Pilloledigramsci, possiamo sintetizzarne una spiegazione nel mondo che segue:

- Quanto sia importante il loro ruolo nell'educazione delle classi culturalmente "inferiori", nella creazione di uno spirito critico comune, nel favorire ed incentivare la formazione di pensieri ragionevoli e logici da parte di più persone possibili.

- L'importanza cruciale della classe intellettuale di ogni società. Di quanto essa, attraverso i suoi esponenti, sia determinante nel forgiare il pensiero comune diffuso fra la cittadinanza. La classe intellettuale si manifesta in svariate forme: politici, università, giornalisti, filosofi, letterati, artisti e tante altre figure (oggi potremmo, a determinate condizioni, inserire anche gli influencer?)

- Quanto sia importante il ruolo del partito dell’educare le masse al confronto, all’aggiornamento, allo scambio dei saperi tra cultura accademica e cultura popolare.

Durante il ventennio fascista

Nel 1928, durante il cosiddetto “processone” contro di lui, il Pubblico Ministero affermò: "Per vent'anni dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare”.

Il fascismo e Gramsci

Cosa ha comportato per lui il fascismo? Ha comportatol’arresto, l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute a cui è seguita la morte nel 1937.

Don Luigi Sturzo (1871-1959)

Fondatore del Partito Popolare Italiano il 18 gennaio del 1919, a Roma.

Per cosa ricordare Sturzo

Per aver intuito la urgenza di un partito di cattolici, programmatico e non clericofascista.

Aver rispettato la dimensione societaria della vita civile, dove né l’egoismo dell’individuo né le pretese dello Stato devono aver eccessiva voce in capitolo,

Aver creato una coscienza europea sui temi della libertà e della democrazia, in tempi di guerre, discriminazioni, lager.

Aver valorizzato la analisi rigorosa dei fatti, prima di esprimere giudizi ideologici

Durante il ventennio fascista

Fu costretto all’esilio, prima in Inghilterra e poi in America, dimettendosi da Segretario del Partito Popolare Italiano.

Il fascismo e  don Sturzo

Cosa ha comportato per lui il fascismo? Ha comportato l’esilio, il ripudio della Santa Sede, la perdita di ogni reputazione non solo politica, ma anche ecclesiale (e per un sacerdote questo è causa di grave sofferenza morale)

Conclusione

L’intellettuale è colui che può aiutare gli iscritti del PD ad interpretare la realtà che stiamo vivendo, che ha coscienza storica e consapevolezza culturale. Può sembrare un tema astratto, ma su di esso si è svolta una Agorà democratica, lo scorso 8 novembre. Il titolo era  “Chi ci aiuta a pensare la realtà?” e sono intervenuti iscritti e non iscritti da Venezia, Roma, dalla Toscana, da Parigi ed anche dalla Germania. On-line, ci siamo chiesti quali intellettuali ci stiano aiutando a pensare la realtà per trasformarla secondo i principi di uguaglianza, libertà e giustizia. Non ci crederete, ma abbiamo parlato anche di Antonio Gramsci!!!

Questa coincidenza ci spinge  a continuare a studiare  il pensiero di Gramsci e di Sturzo.

Intervisteremo diverse personalità che hanno studiato i loro percorsi culturali e politici...

Per approfondire:

Fondazione Gramsci onlus

Homepage | Istituto Luigi Sturzo

Giandiego Carastro

mercoledì 3 novembre 2021

Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

Il 4 novembre è il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.

Ricordiamo avvenimenti del secolo scorso, come il ruolo che le Forze Armate hanno avuto nella Prima guerra mondiale, portando a compimento il disegno risorgimentale: l’unione dei territori e dei popoli che hanno dato origine all’Italia.

Questa ricorrenza coincide con il centenario dalla traslazione della salma del Milite ignoto all’Altare della Patria, a Roma.  La salma è ignota perché non si conosce l’identità del soldato tumulato. Il milite ignoto voleva rappresentare il sacrificio dei soldati in ciascuna delle zone del fronte della Prima guerra mondiale: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele,  tratto da Castagnevizza al mare. 

La scelta tra undici bare identiche venne compiuta da Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio – disertore dell'esercito austriaco e volontario nelle fila italiane – era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato. Il Feretro prescelto fu trasferito a Roma su ferrovia, con un convoglio speciale a velocità ridotta sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma, ricevendo gli onori delle folle presso ciascuna stazione e lungo gran parte del tracciato. Il 4 novembre di 100 anni fa più di trecentomila persone accorsero per quel giorno a Roma da ogni parte d’Italia per rendere omaggio al Milite Ignoto.

Sembrano episodi lontani, ma è necessario ricordare le gesta di quanti hanno dedicato la propria vita per la Patria: ciò ha permesso l’edificazione di uno Stato finalmente unito e libero.

Facciamo nostro il ringraziamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle Forze Armate, anche in questi mesi di crisi pandemica: “ (…) Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri e personale civile della Difesa che, in questo stesso momento, state profondendo le vostre migliori energie al servizio del Paese, siate sempre degni del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica dinnanzi alla Bandiera, suo emblema unitario più rappresentativo, in nome e per l’affermazione dei valori di pace, giustizia e libertà (…)”.

Approfondimenti: Il Milite Ignoto - Difesa.it

Giandiego Carastro

lunedì 25 ottobre 2021

CONTRIBUTI PER LA MIGLIORE POLITICA: Togliatti e De Gasperi

COSA SIGNIFICA ESSERE ANTIFASCISTI OGGI?

Il post del 9 ottobre ha voluto costituire un’ introduzione alla discussione su cosa significhi essere antifascisti oggi, per un partito come il PD che da pochi anni inserito nel proprio Statuto un esplicito richiamo alla sua natura di partito antifascista.


Mai più fascismi:

Queste modeste riflessioni cercano di aiutare il partito a capire il senso di questo aggiornamento statutario.  Ricorderemo Togliatti e De Gasperi, Gramsci e Sturzo, Terracini e Donati. 

Durante l’ elaborazione di questi ultimi post, la cronaca ci ha mostrato come parlare di antifascismo sia quanto mai attuale: l’assalto contro la sede della CGIL nazionale sabato 9 ottobre, l’abbandono di una bomba molotov presso la sede della CGIL di Jesi ci spingono a proseguire in questo nostro scavo storico. Per una coincidenza, mentre noi iniziavamo a chiederci cosa significhi essere antifascisti, i sindacati CGIL-CISL-UIL hanno offerto delle risposte di popolo:  il 16 ottobre, infatti, le organizzazioni sindacali confederali hanno organizzato una manifestazione a Piazza San Giovanni a Roma denominata “Mai più fascismi”. Per gli organizzatori hanno preso parte 200 mila persone provenienti da tutta Italia, con 10 treni speciali ed 800 pullman. Sono intervenuti i rappresentanti nazionali di CGIL, CISL, UIL, Landini, Sbarra, Bombardieri. Per il leader della CGIL, Landini, le forze che si richiamano al fascismo e che usano la violenza devono essere sciolte. Si è antifascisti per garantire la democrazia di tutti e i princìpi della nostra Costituzione. Quella di Piazza San Giovanni non è stata una piazza di parte, ma una manifestazione a difesa della democrazia di tutti. Anche diversi sindacati in Europa e di altre parti del mondo (v. il Brasile) hanno manifestato la propria solidarietà.

Il 9 ottobre avevamo iniziato a raccogliere alcune domande che ci serviranno da bussola per capire cosa significa essere antifascisti oggi, dopo aver ricordato alcune vicende del secolo scorso: torniamo dunque a fare memoria di una figura del PCI e di una della DC.  Questo post è dunque dedicato al ricordo di Palmiro Togliatti ed Alcide De Gasperi. 

Palmiro ed Alcide sono due figure agli antipodi per scelte politiche: la Storia ha voluto che fossero prima alleati nei primi Governi della Repubblica e poi ruvidi avversari in vista delle elezioni del 18 aprile del 1948 (Si racconta l’aneddoto di Togliatti che avrebbe voluto prendere a calci nel sedere Togliatti, una volta vinte le elezioni). Due figure diverse, ma che esprimono un’ idea altissima di politica: non a caso sia Togliatti che De Gasperi oltre a fare politica, ne scrivevano…e molte loro riflessioni sono state poi attuate nella realtà.

Dati biografici di Palmiro Togliatti

Nasce a Genova nel 1893. Aderì al Partito comunista d’Italia nel 1921. Nel 1927 divenne Segretario del partito e ricoprì questa carica fino alla morte, il 21 agosto del 1964. Nel 1934 si trasferì a Mosca; rientrò in italia nel 1944 e promosse la collaborazione delle forze antifasciste. Fu Vicepresidente del Consiglio dei Ministri dal 1944 al 1945 e poi ministro della Giustizia (1945-1946).  Fu membro della Costituente e dal 1948 deputato.

Durante il ventennio fascista

Lo storico Giuseppe Vacca ha delineato alcune caratteristiche dell’opera intellettuale e politica di Palmiro Togliati, noto con l’appellativo di Il Migliore.

L'analisi del fascismo costituì il suo maggior contributo al dibattito dell'Esecutivo del Comintern ( la Terza Internazionale comunista). 

Nel VI Congresso dell'Internazionale (agosto-settembre 1928) egli si oppose alla equiparazione della socialdemocrazia al fascismo e alla politica del "terzo periodo", che riformulava la strategia dell'Internazionale come lotta "classe contro classe" e prospettava la ripresa immediata di una ondata rivoluzionaria, nella quale i partiti comunisti avrebbero dovuto prepararsi all'insurrezione.

Nei primi mesi del 1935 tenne il corso sugli avversari, destinato ai quadri del PCd'I presenti a Mosca. La parte principale di quel corso fu dedicata all'analisi del fascismo.Le Lezioni sul fascismo furono pubblicate per la prima volta nel 1969 e sono considerate l'analisi più approfondita del fascismo fra quelle svolte dai suoi contemporanei.

Togliatti divenne una figura eminente del comunismo internazionale e in questo ruolo, nel 1936, assolse il compito di sostenere con l'attività di propaganda il processo contro l'opposizione trockista, che si concluse con l'esecuzione di Kamenev e Zinov´ev inaugurando la stagione del Grande Terrore.

Nell'articolo Sulle particolarità della rivoluzione spagnola, pubblicato nell'ottobre del 1936, veniva formulata per la prima volta la concezione della "democrazia di tipo nuovo": essa prevedeva una strategia di accesso al potere diversa da quella sperimentata in Russia nel 1917, realizzata con il consenso democratico e non con un putsch, e una forma di stato pluralistico, nel quale le classi lavoratrici avrebbero potuto esercitare la direzione politica senza dover/">dover ricorrere alla dittatura.

Il fascismo e Togliatti

Cosa il fascismo ha comportato per la  vita di Palmiro Togliatti? Ha comportato moltissimi anni di esilio dall’Italia.

Dati biografici di Alcide De Gasperi

Nel 1881 nasce a Pieve Tesino, quando il Trentino era parte dell’impero austro-ungarico. Segretario del Partito popolare italiano nel 1924, e poi fondatore del partito Democrazia Cristiana. Una volta liberato il Sud Italia ad opera delle forze anglo-americane, De Gasperi entrò a far parte in rappresentanza della Democrazia Cristiana (DC) nel Comitato di Liberazione Nazionale. Fu Presidente del Consiglio di 8 successivi Governi di coalizione dal dicembre 1945 all'agosto 1953.

Durante il ventennio fascista

Nella prima composizione del governo Mussolini il PPI era rappresentato da due ministri, quindi anche De Gasperi, il 16 novembre 1922, gli votò la fiducia. Già nell'aprile 1923 tuttavia, i ministri del Partito Popolare Italiano ne uscirono su impulso del loro segretario Sturzo. Il 20 maggio 1924 assunse la segreteria del Partito Popolare portando il partito su posizioni di opposizione al fascismo, tanto da farlo aderire in blocco alla secessione aventiniana. Il 9 novembre del 1926, dopo l'approvazione delle leggi eccezionali del fascismo (regio decreto 6 novembre 1926, n. 1848), il Partito Popolare Italiano fu forzatamente sciolto dal regime. Riporto da Wikipedia: Nel settembre del 1942, quando la sconfitta del regime era di là da venire, De Gasperi iniziò ad incontrarsi clandestinamente con altri esponenti cattolici nell'abitazione di Giorgio Enrico Falck, per discutere e approvare il documento, redatto da De Gasperi, "Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana", considerato l'atto di fondazione ufficiale del nuovo partito. Lo stemma del nuovo partito fu lo stesso scudo crociato che era stato adottato precedentemente dal Partito Popolare di Sturzo. Negli anni novanta, la Chiesa cattolica ha avviato la causa di beatificazione di Alcide De Gasperi.

Il fascismo e De Gasperi

Cosa ha comportato per lui il fascismo? Ha comportato l’arresto, la disoccupazione, l’ isolamento morale, l’essere continuamente sorvegliato dalla polizia. 

… Nel prossimo post ricorderemo Antonio Gramsci e don Luigi Sturzo…Nel frattempo, una conclusione provvisoria …

Quando amici e conoscenti ci chiederanno perché è importante essere antifascisti, potremmo rispondere …”perché il fascismo ha negato la democrazia liberale,  soppresso i partiti, approvato le leggi contro la razza, condotto il Paese nel disastro della seconda guerra mondiale”, ma anche “perché ha  privato della libertà persone come il Migliore ed il Santo di Pieve Tesino”.

Per approfondire:

La voce dedicata a Palmiro Togliatti scritta da Giuseppe Vacca: Togliatti, Palmiro nell'Enciclopedia Treccani

Alcide De Gasperi - Wikipedia

Palmiro Togliatti, il migliore - Collettiva

De Gàsperi, Alcide nell'Enciclopedia Treccani

Pietro Scoppola, La proposta politica di De Gasperi, il Mulino.

Giandiego Carastro



sabato 9 ottobre 2021

CONTRIBUTI PER LA MIGLIORE POLITICA: COSA SIGNIFICA ESSERE ANTIFASCISTI OGGI?

Ebbene sì, questo ciclo di divulgazione storica volge al termine…

Dallo scorso febbraio, abbiamo iniziato a rivolgerci alle lettrici ed ai lettori di questo blog, proponendo la memoria di una coppia di politici del Novecento, legati al PCI ed alla DC . Abbiamo attraversato  decennio, a partire dagli anni Novanta, con Achille Occhetto e Mino Martinazzoli… 

Questa piccola fatica divulgativa si compone sinora di quasi 20 post ed ha l’obiettivo sfidante di contribuire ad aumentare la qualità dell’ offerta formativa del PD nei confronti di iscritti, elettori, dirigenti…

In questi mesi, abbiamo incrociato figure di donne ed uomini che hanno fatto la storia del Novecento e tramite la loro biografia abbiamo affrontato temi di attualità come il ruolo delle donne, il lavoro oggi, il ruolo dei sindaci, la lotta alle mafie…

Adesso mancano tre coppie di figure di rilievo per  PCI e DC da sottoporre alla Vostra attenzione. 

Abbiamo scelto di unire queste ultime narrazioni con una parola chiave: ANTIFASCISMO. Tratteremo, infatti, degli anni Quaranta, Trenta e Venti del secolo scorso.

Per non spendere parole superficiali, si premette la opportunità di ricordare le tante vittime del fascismo e del nazismo in Italia, a partire dai giovani condannati a morte, le cui lettere sono un documento di cultura civile, prima ancora che politica, da preservare e rileggere periodicamente.

Inoltre, come suggerisce il segretario del circolo Matteo: “ Occorrerà approfondire il contesto storico:  l'idea di Mussolini sulla creazione di un uomo nuovo italico, poi ripresa da Hitler nel 1933;  le mire imperiali che hanno portato alla conquista e al milione di morti in Eritrea con i primi campi di concentramento in Libia e le deportazioni degli arabi fino alle isole Tremiti; l'uso del gas nervino da parte di Graziani per piegare la resistenza libica con l’ avallo di Mussolini. Bisognerà raccontare i costi di vite umane e materiali inflitti all'Italia e al mondo tramite il nazismo figlio del fascismo: l'umiliazione dell'essere umano”.

La impresa culturale è vasta, molto al di sopra di questo blog, ma sembra che anche l’attualità la reclami…

Iniziamo,dunque…e lo facciamo con una domanda introduttiva: Cosa significa esser antifascisti oggi? 

Azzardo alcune risposte, in forma volutamente aperta:

Significa conoscere e far conoscere la storia della dittatura fascista sotto il Re Vittorio Emanuele III? Significa conoscere le vicende della Seconda Guerra Mondiale?

Significa aver avuto famigliari uccisi, percossi, incarcerati dai nazifascisti?

Significa impegnarsi a non presentare nelle liste elettorali persone nostalgiche del Ventennio?

Significa iscriversi all’ANPI?

Significa lottare per l’uguaglianza e la dignità di ogni persona, contro tutte le discriminazioni?

Significa partecipare con convinzione e con le bandiere del PD alle celebrazioni per il 25 aprile?

Significa sottoscrivere le proposte di legge di iniziativa popolare contro i cimeli del ventennio?

Significa aderire alle manifestazioni popolari come le spaghettate antifasciste?

Significa opporsi ai sovranismi?

Significa essere antirazzisti?

Significa denunciare il clima di odio che su Internet viene scatenato dagli odiatori di professione contro gli ebrei, le donne, gli stranieri, le persone omosessuali?

Significa impegnarsi nei partiti che si ispirano espressamente ai valori della Costituzione repubblica (nata dalla lotta ideale contro il fascismo) e non hanno paura di dirlo?

Significa promuovere l’ educazione alla Costituzione, alla cittadinanza, alla educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado?

Significa fare i conti con la propria storia di famiglia, come la filosofa Michela Marzano, nel recente libro Stirpe e Vergogna, Edizioni Rizzoli?

Per chi scrive, non si tratta di domande retoriche. Per due motivi: innanzitutto perché i sondaggi ci dicono che l’elettorato italiana ha sempre voglia dell’uomo forte al comando, anche a discapito delle libertà democratiche. In secondo luogo, perché il PD di definisce un partito antifascista (faccio riferimento ad una recente modifica dello Statuto nazionale del partito, che ha inserito espressamente il richiamo all’antifascismo. Anche l’Assemblea Regionale del PD introdurrà questo richiamo all’antifascismo nel proprio Statuto Regionale).

Per provare a scrivere cose non banali sull’argomento, proseguiremo come abbiamo fatto sinora, partendo dalla storia: dedicheremo gli ultimi tre post di divulgazione storica a tre coppie PCI e DC: 

Palmiro Togliatti ed Alcide De Gasperi; 

Don Luigi Sturzo ed Antonio Gramsci; 

Umberto Terracini e Giuseppe Donati. 

Ricorderemo non solo il loro contributo alla storia della libertà in Italia, ma anche al modo in cui affrontarono il ventennio fascista, subendone le conseguenze sulla propria pelle con la morte, la prigionia, l’esilio…

Infine, proveremo a rispondere alle domande sopraelencate, coinvolgendo dirigenti, militanti del partito, docenti, storici, personalità della società civile, al fine di arricchire la nostra indagine…

E’ un finale di ciclo non facile, impegnativo, ma speriamo utile ed arricchente, coinvolgente e calato nell’oggi..

Link:

antifascismo nell'Enciclopedia Treccani

Contro il fascismo - Giacomo Matteotti - Libro - Garzanti - I piccoli grandi libri | IBS

Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana | Banca dati INSMLI

Italiani, brava gente? - Angelo Del Boca - Libro - Neri Pozza - I colibrì | IBS

Fascismo e società. Storia d'Italia del XX secolo - Pietro Scoppola - Libro Usato - Editalia - | IBS

Autobiografia del fascismo, Renzo De Felice. Giulio Einaudi Editore - ET Storia

Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto - Francesco Filippi - Libro - Mondadori Store

Michela Marzano: «Mio nonno era fascista» - L'Espresso (repubblica.it)

Giandiego Carastro