Ebbene sì, questo ciclo di divulgazione storica volge al termine…
Dallo scorso febbraio, abbiamo iniziato a rivolgerci alle lettrici ed ai lettori di questo blog, proponendo la memoria di una coppia di politici del Novecento, legati al PCI ed alla DC . Abbiamo attraversato decennio, a partire dagli anni Novanta, con Achille Occhetto e Mino Martinazzoli…
Questa piccola fatica divulgativa si compone sinora di quasi 20 post ed ha l’obiettivo sfidante di contribuire ad aumentare la qualità dell’ offerta formativa del PD nei confronti di iscritti, elettori, dirigenti…
In questi mesi, abbiamo incrociato figure di donne ed uomini che hanno fatto la storia del Novecento e tramite la loro biografia abbiamo affrontato temi di attualità come il ruolo delle donne, il lavoro oggi, il ruolo dei sindaci, la lotta alle mafie…
Adesso mancano tre coppie di figure di rilievo per PCI e DC da sottoporre alla Vostra attenzione.
Abbiamo scelto di unire queste ultime narrazioni con una parola chiave: ANTIFASCISMO. Tratteremo, infatti, degli anni Quaranta, Trenta e Venti del secolo scorso.
Per non spendere parole superficiali, si premette la opportunità di ricordare le tante vittime del fascismo e del nazismo in Italia, a partire dai giovani condannati a morte, le cui lettere sono un documento di cultura civile, prima ancora che politica, da preservare e rileggere periodicamente.
Inoltre, come suggerisce il segretario del circolo Matteo: “ Occorrerà approfondire il contesto storico: l'idea di Mussolini sulla creazione di un uomo nuovo italico, poi ripresa da Hitler nel 1933; le mire imperiali che hanno portato alla conquista e al milione di morti in Eritrea con i primi campi di concentramento in Libia e le deportazioni degli arabi fino alle isole Tremiti; l'uso del gas nervino da parte di Graziani per piegare la resistenza libica con l’ avallo di Mussolini. Bisognerà raccontare i costi di vite umane e materiali inflitti all'Italia e al mondo tramite il nazismo figlio del fascismo: l'umiliazione dell'essere umano”.
La impresa culturale è vasta, molto al di sopra di questo blog, ma sembra che anche l’attualità la reclami…
Iniziamo,dunque…e lo facciamo con una domanda introduttiva: Cosa significa esser antifascisti oggi?
Azzardo alcune risposte, in forma volutamente aperta:
• Significa conoscere e far conoscere la storia della dittatura fascista sotto il Re Vittorio Emanuele III? Significa conoscere le vicende della Seconda Guerra Mondiale?
• Significa aver avuto famigliari uccisi, percossi, incarcerati dai nazifascisti?
• Significa impegnarsi a non presentare nelle liste elettorali persone nostalgiche del Ventennio?
• Significa iscriversi all’ANPI?
• Significa lottare per l’uguaglianza e la dignità di ogni persona, contro tutte le discriminazioni?
• Significa partecipare con convinzione e con le bandiere del PD alle celebrazioni per il 25 aprile?
• Significa sottoscrivere le proposte di legge di iniziativa popolare contro i cimeli del ventennio?
• Significa aderire alle manifestazioni popolari come le spaghettate antifasciste?
• Significa opporsi ai sovranismi?
• Significa essere antirazzisti?
• Significa denunciare il clima di odio che su Internet viene scatenato dagli odiatori di professione contro gli ebrei, le donne, gli stranieri, le persone omosessuali?
• Significa impegnarsi nei partiti che si ispirano espressamente ai valori della Costituzione repubblica (nata dalla lotta ideale contro il fascismo) e non hanno paura di dirlo?
• Significa promuovere l’ educazione alla Costituzione, alla cittadinanza, alla educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado?
• Significa fare i conti con la propria storia di famiglia, come la filosofa Michela Marzano, nel recente libro Stirpe e Vergogna, Edizioni Rizzoli?
Per chi scrive, non si tratta di domande retoriche. Per due motivi: innanzitutto perché i sondaggi ci dicono che l’elettorato italiana ha sempre voglia dell’uomo forte al comando, anche a discapito delle libertà democratiche. In secondo luogo, perché il PD di definisce un partito antifascista (faccio riferimento ad una recente modifica dello Statuto nazionale del partito, che ha inserito espressamente il richiamo all’antifascismo. Anche l’Assemblea Regionale del PD introdurrà questo richiamo all’antifascismo nel proprio Statuto Regionale).
Per provare a scrivere cose non banali sull’argomento, proseguiremo come abbiamo fatto sinora, partendo dalla storia: dedicheremo gli ultimi tre post di divulgazione storica a tre coppie PCI e DC:
• Palmiro Togliatti ed Alcide De Gasperi;
• Don Luigi Sturzo ed Antonio Gramsci;
• Umberto Terracini e Giuseppe Donati.
Ricorderemo non solo il loro contributo alla storia della libertà in Italia, ma anche al modo in cui affrontarono il ventennio fascista, subendone le conseguenze sulla propria pelle con la morte, la prigionia, l’esilio…
Infine, proveremo a rispondere alle domande sopraelencate, coinvolgendo dirigenti, militanti del partito, docenti, storici, personalità della società civile, al fine di arricchire la nostra indagine…
E’ un finale di ciclo non facile, impegnativo, ma speriamo utile ed arricchente, coinvolgente e calato nell’oggi..
Link:
antifascismo nell'Enciclopedia Treccani
Contro il fascismo - Giacomo Matteotti - Libro - Garzanti - I piccoli grandi libri | IBS
Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana | Banca dati INSMLI
Italiani, brava gente? - Angelo Del Boca - Libro - Neri Pozza - I colibrì | IBS
Fascismo e società. Storia d'Italia del XX secolo - Pietro Scoppola - Libro Usato - Editalia - | IBS
Autobiografia del fascismo, Renzo De Felice. Giulio Einaudi Editore - ET Storia
Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto rimasto aperto - Francesco Filippi - Libro - Mondadori Store
Michela Marzano: «Mio nonno era fascista» - L'Espresso (repubblica.it)