Seconda parte
Non ignoro che per tanti secoli, il cristianesimo ha promosso una cultura dell’austerità, della fuga dal mondo, della rinuncia ai piaceri del mondo. Ma questo è un filone proprio del monachesimo, cioè dei monaci e delle monache che scelgono un modo radicale di vivere l’appartenenza a Dio ed alla Chiesa. La chiamata ad essere monaci e monache non è per tutti; uguale dignità in termini di vita santa e felice ha la chiamata a vivere da battezzati nella quotidianità: e questa caratteristica è della larga maggioranza del popolo di Dio!
Un momento in cui il nucleo finanziario ed il nucleo teologico si sono fusi è la critica alle attenzioni del Papa alla cura della casa comune, espressa nella enciclica Laudato Sì, del 2015. Papa Francesco chiede alle Nazioni di lottare contro il cambiamento climatico, che potrebbe far emergere inique diseguaglianze e danneggerà l’ecosistema in modo irrimediabile. Alcuni credenti e prelati hanno apprezzato le posizioni “negazioniste” rispetto alle alterazioni climatiche del Presidente degli USA D.Trump, piuttosto che sostenere l’impegno di Francesco per la casa comune.
Vorrei provare a fare un ragionamento più ampio, di natura storica: i prelati che hanno espresso critiche a Papa Francesco sono in realtà critici anche del Concilio Vaticano II, un evento che ha segnato il Novecento, di rilevanza ecclesiale, ma anche civile.
Mi piacerebbe nei prossimi mesi far conoscere bene cosa è stato Concilio Vaticano II: basti pensare che grazie a questo evento, Paesi come la Spagna ed il Portogallo sono usciti da una fase di dittatura per arrivare ad una fase di democrazia, senza spargimenti di sangue tra il popolo. Rinvio ai lavori del Convegno organizzato qualche anno alla Sapienza dal titolo: Paolo VI, Il Concilio Vaticano II e la terza ondata democratica. https://stefanoceccanti.it/15-ottobre-alla-sapienza-paolo-vi-e-la-terza-ondata-democratica/).
Il Concilio Vaticano II si è svolto dal 1962 al 1965 ed è stato il momento in cui duemila vescovi insieme al Papa (prima Giovanni XXIII e poi Paolo VI) hanno chiesto aiuto allo Spirito Santo per aggiornare il modo con cui essere presenti nel mondo. Hanno scelto di lasciare da parte la fase delle condanne (contro gli ebrei, contro i protestanti, contro i massoni, contro i comunisti, contro la scienza, contro i musulmani) per scegliere la via del dialogo con le persone di buona volontà, siano esse ebree, protestanti, massoni, comuniste, siano esse scienziati, musulmani, etc. A che fine? Per sperimentare una convivenza pacifica, secondo i principi della dignità umana, della solidarietà, della sussidiarietà, del bene comune…
Giandiego Carastro