sabato 4 dicembre 2021

Contributi per la migliore politica Perché Gramsci ha ancora qualcosa da dirci! Seconda Parte

Perché Gramsci ha ancora qualcosa da dirci!

Seconda parte dell’intervista al dott. Giorgio Benigni

….Continuiamo l’intervista al dott. Giorgio Benigni sul pensiero di Antonio Gramsci…

In quali campi del sapere (diritto, sociologica, scienze, tecnologia) il pensiero di Gramsci andrebbe ripreso con vigore?

Di fatto a questa domanda ho già risposto: il posto di Gramsci rientra sia nell’ambito dei filosofi della politica che degli scienziati della politica. Ad esempio, si può pensare ad un parallelismo tra il concetto di egemonia e quello coniato dalla scienza politica di “rendimento istituzionale”. Ma poi Gramsci è anche un critico letterario e un suo posto lo deve avere anche nel campo della filosofia estetica.

Durante la Agora democratica sul ruolo degli intellettuali, svoltasi l'8 novembre, hai citato proprio Gramsci, per le sue riflessioni sul moderno principe, cioè il partito. Perché il PD dovrebbe tornare a frequentare Antonio Gramsci?

Il PD è nato fuggendo Gramsci, la sua solidità, il suo rigore intellettuale ed analitico. E’ nato senza un pensiero, è nato all’insegna della personalizzazione e della leggerezza. Penso all’inconsistenza di una delle allora parole chiave, quella della “contaminazione delle culture”, ecco penso che Gramsci avrebbe inorridito all’idea di un partito nascesse per contaminazione. Tornare a Gramsci significa innanzitutto tornare a studiare.

Ti conosco come cattolico gramsciano. Quali legami tra mondo ecclesiale ed il pensiero di Antonio Gramsci? Nel precedente post ho abbinato la figura di Gramsci a quella di don Luigi Sturzo...che ne pensi? Il Magistero di Papa Francesco ha suggestioni popolane, popolari, di popolo. Sarebbe piaciuto a Gramsci?

Un grande rispetto per Don Sturzo e per I popolari si coglie da tutti gli scritti gramsciani, sia quelli da giornalista sui quotidiani politici sia quelli della prigione. Addirittura in alcuni passaggi viene suggerito un accostamento tra Sturzo e Lutero e il PPI come il soggetto in grado di realizzare una sorta di riforma protestante in Italia. Gramsci è seriamente interrogato dal partito dei “liberi e forti”; non lo liquida come una scontata e anacronistica operazione politica di restaurazione. Ne coglie le novità che sono appunto quelle di un laicato cattolico che vuole diventare classe dirigente e che non si fa più comandare a bacchetta dalle gerarchie ecclesiastiche.

Come valuti la esperienza di questo blog: stiamo facendo memoria di una figura del PCI e di una della DC, per andare alla ricerca di esempi di una migliore politica…

Io ho sempre pensato che la memoria sia fondamentale. Sono laureato in storia e quindi mi viene facile. Se devo pensare ai grandi padri di quello che doveva essere prima l’Ulivo e poi il Partito Democratico non ho dubbi che queste radici siano negli anni 20 del ‘900 e nelle biografie di Luigi Sturzo, Antonio Gramsci e Piero Gobetti.

Stiamo dedicando gli ultimi post di questo ciclo storico a figure che vissero e subirono il fascismo: Togliatti e De Gaperi, Gramsci e Sturzo e poi Terracini e Donati. Cosa vuol dire essere antifascisti oggi? Tanto più che il PD ha cambiato recentemente il proprio Statuto, esplicitando la natura di partito antifascista.

Ecco… potreste intanto cominciare aggiungendo Gobetti, un ragazzo di una rarissima brillantezza intellettuale, che pure da posizioni laiche, capì la portata rivoluzionaria dell’invenzione del partito popolare e dei cattolici impegnati in politica, morto a 25 anni a Parigi forse anche a causa delle percosse e dai pestaggi subiti dagli squadristi quando era in Italia. Penso che partire da queste tre figure, tre cercatori di verità e di libertà, Sturzo, esiliato dal fascismo, Gramsci incarcerato dal fascismo, Gobetti esiliato, bastonato e di fatto ammazzato dal fascismo sia il miglior modo per affermare il carattere consustazialmente antifascista del PD.

Concludiamo, con una domanda di attualità politica: cosa possiamo aspettarci dalla Giunta Gualtieri?

Sicuramente molta serietà. Mi hanno poi molto colpito le visite in Vaticano al Papa e a Parolin in vista del Giubileo. Ha capito che la Capitale non si governa contro il mondo cattolico ma in alleanza con esso.  

Ringraziamo il dott. Giorgio Benigni per queste sue parole competenti e stimolanti. Speriamo di poter continuare la collaborazione nei prossimi anni.

… La prossima intervista riguarderà il pensiero di Don Luigi Sturzo.

Giandiego Carastro