La visione in tre punti: antifascismo, cattolicesimo politico, benecomunismo
Il
Segretario nazionale del PD Zingaretti ha da tempo lanciato il Congresso delle
idee, per dare nuovo slancio ideale al partito, e riposizionarlo in un tempo
nuovo, diverso – come ricordavo prima.
Poi è
arrivata la pandemia ed il congresso è stato rinviato senza una data certa. Ma
prima o poi sarà svolto, e, da cattolico democratico, mi piacerebbe presentare
la seguente nuova visione per il bene comune di tutto il PD. Da quando nella
società civile era ancora presente lo spirito dell’Ulivo, il movimento popolare
di trasformazione sociale che ha animato moltissime realtà a fine anni 90 del
secolo scorso, raggiugendo importanti traguardi in tema di adesione all’Unione
Europea e di riduzione delle diseguaglianze. Lo spirito dell’Ulivo è esaurito: occorre costruire insieme una nuova visione. Da
dove partire?
Vorrei ricordare che un anno fa, a novembre 2019, l’Assemblea
nazionale del PD ha modificato lo Statuto del partito: "Il PD è un partito antifascista che ispira la sua azione al pieno sviluppo dell'Art.3 della Costituzione". La modifica collega la qualifica di "partito antifascista" con l'Art.3 della Costituzione italiana che recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese".
La pandemia non ci ha permesso di approfondire questa importante modifica, ma adesso possiamo dire che il PD può creare delle alleanze con i ricercatori che stanno analizzando sotto basi rinnovate il tema della riduzione delle disuguaglianze: penso a Suor Smerilli, a Fabrizio Barca, a Luigino Bruni, a Enrico Giovannini, ed anche gli stessi Zamagni, Becchetti, Rosina che ho citato nei post precedenti.
A mio avviso, il PD del futuro, oltre proporsi come partito antifascista, è destinato ad essere un partito benecomunista e socialcattolico.
Il PD sarà
un partito benecomunista, perché tenderà verso la trasformazione profonda del modello economico volto ad
implementare resilienza, sostenibilità, prossimità. La Laudato Sì di Papa
Francesco e le azioni di G. Thumberg con i ragazzi di Friday for Future hanno
tanto da suggerire al partito. Come anche le riflessioni dei cittadini attivi
che da anni guardano ai beni comuni come risorsa di rinnovamento (penso a Labsus,
o alla Rete dei beni comuni emergenti, etc).
Come
diventare partito “benecomunista”?
La
prospettiva per me più fertile per il PD sarà quella di proporsi come partito
moroteo ad impianto berlingueriano. Cosa voglio dire? Voglio dire che il PD si
proporrà come partito con il radicamento nella cura per la qualità
costituzionale delle istituzioni ed
attivamente proteso verso la difesa dei diritti e dei doveri dei cittadini,
soprattutto i più piccoli e poveri. Provando a dare visibilità alle soggettività
benecomuniste presenti nel Paese, che costituiscono il terzo pilastro del
vivere civile, insieme alle istituzioni (Comuni, Aree vaste, Regioni, Stato,
Unione Europea, Onu…) ed al mercato.
Il PD sarà
berlingueriano… mi spiego meglio: il
riferimento è al compromesso storico
elaborato da Enrico Berliguer, negli anni 70 e che si basava sull’orizzonte di
una fusione tra cattolici e comunisti per la trasformazione socio-economica del
Paese nell’ottica della riduzione delle diseguaglianze. Il progetto venne interrotto dal barbaro
omicidio di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, nel 1978. Tuttavia, questo
precedente storico mi porta a proporre di definire il PD “ad impostazione
berlingueriana”, dal momento che - come da Statuto nazionale - la base
del PD è e continuerà ad essere plurale,
nell’orizzonte unitivo elaborato da E. Berlinguer: cattolici, atei, agnostici,
ebrei, islamici, femministe, LGBTQ sono la componente attiva del PD, ciascuno
con la ricchezza delle proprie culture politiche di riferimento, come voleva
l’allora Segretario del PCI.
Inoltre il PD sarà a trazione morotea…che vuol dire? La impostazione sarà berlingueriana, ma la trazione sarà morotea perché come metodo e direzione il PD si reggerà sul cattolicesimo politico democratico e sociale che ha ospitato tra le sue file lo statista di Maglie. Come A. Moro ha guidato il processo di inserimento pieno nella dinamica democratica del PSI (anni Sessanta del Novecento) e del PCI (Anni 70 del Novecentro), così adesso la mission dei prossimi decenni sarà guidare il cambiamento ecologista rappresentato da un parte consistente del M5S nella accettazione della dinamica parlamentare e rappresentativa. Certo, il M5S dovrà stemperare l’ardore eccessivo verso la democrazia diretta on-line, ma i processi politici necessitano tempo ed Argomenti 2000 Senigallia può offrire una base di partenza: la legge sulla partecipazione n. 31 del 2020 che ha avuto come primo firmatario Antonio Mastrovincenzo e come relatore Claudio Minardi. E’ una legge trasformativa, basata sulla democrazia deliberativa e partecipativa e che non contrasta la democrazia rappresentativa, ma la arricchisce…C’è già, basta implementarla e praticarla…
Inoltre, il PD sarà a trazione morotea perché il riferimento al ruolo del cattolicesimo politico dentro il PD non riguarda solo l’ingegno di Aldo Moro, ma è rivolto al cattolicesimo universale e sociale: come abbiamo visto nei post precedenti, la Chiesa cattolica (ad esempio con la enciclica Laudato Si ed adesso con la enciclica Tutti Fratelli) sta irrorando di nuova linfa le riflessioni di persone, popoli, istituzioni planetarie: sui seguenti temi: verso nuovo modello di sviluppo che superi la economia che uccide; una ecologia integrata con la giustizia sociale; politiche attive per lavori degni, creativi, partecipati; la strategia del voto con il portafoglio... Il PD potrà utilmente assorbire nel suo tessuto connettivo queste idealità molto concrete…...Continua....
Giandiego Carastro