Terza parte
E’ opportuno che i lettori del blog conoscano almeno queste citazioni tratte da uno dei documenti approvati dal Papa e dai Vescovi alla fine del Concilio Vaticano II. Parlo della Costituzione denominata Lumen Gentium di cui riporto i numeri 1, 31, 38.
“Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano, continuando il tema dei precedenti Concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione universale. Le presenti condizioni del mondo rendono più urgente questo dovere della Chiesa, affinché tutti gli uomini, oggi più strettamente congiunti dai vari vincoli sociali, tecnici e culturali, possano anche conseguire la piena unità in Cristo. (…) 31. Col nome di laici si intende qui l'insieme dei cristiani ad esclusione dei membri dell'ordine sacro e dello stato religioso sancito nella Chiesa, i fedeli cioè, che, dopo essere stati incorporati a Cristo col battesimo e costituiti popolo di Dio e, nella loro misura, resi partecipi dell'ufficio sacerdotale di tutto il popolo cristiano. Il carattere secolare è proprio e peculiare dei laici. Infatti, i membri dell'ordine sacro, sebbene talora possano essere impegnati nelle cose del secolo, anche esercitando una professione secolare, tuttavia per la loro speciale vocazione sono destinati principalmente e propriamente al sacro ministero, mentre i religiosi col loro stato testimoniano in modo splendido ed esimio che il mondo non può essere trasfigurato e offerto a Dio senza lo spirito delle beatitudini. Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio. Vivono nel secolo, cioè implicati in tutti i diversi doveri e lavori del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale, di cui la loro esistenza è come intessuta. Ivi sono da Dio chiamati a contribuire, quasi dall'interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo esercitando il proprio ufficio sotto la guida dello spirito evangelico, e in questo modo a manifestare Cristo agli altri principalmente con la testimonianza della loro stessa vita e col fulgore della loro fede, della loro speranza e carità. A loro quindi particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le cose temporali, alle quali sono strettamente legati, in modo che siano fatte e crescano costantemente secondo il Cristo e siano di lode al Creatore e Redentore.(…) 38. Ogni laico deve essere davanti al mondo un testimone della risurrezione e della vita del Signore Gesù e un segno del Dio vivo. Tutti insieme, e ognuno per la sua parte, devono nutrire il mondo con i frutti spirituali (cfr. Gal 5,22) e in esso diffondere lo spirito che anima i poveri, miti e pacifici, che il Signore nel Vangelo proclamò beati (cfr. Mt 5,3-9). In una parola: « ciò che l'anima è nel corpo, questo siano i cristiani nel mondo ».”
Quest’ultima metafora è tratta dalla epistola antica A Diogneto, una delle più interessanti opere del cristianesimo antico ed a cui io che Vi scrivo tengo molto. La editrice Citta Nuova ne ha pubblicato una recente traduzione a cura di Fabio Ruggiero.
In conclusione. Dopo il primo post pubblicato qualche settimana fa, abbiamo ripreso a parlare del Pontificato di Francesco, dedicando oggi una riflessione ai “nemici” di Francesco e siamo arrivati a presentare, in linea molto sintetica, il Concilio Vaticano II, un evento che pulsa ancora oggi!
Ai lettori del blog vorrei offrire questa conclusione: il cristianesimo è una religione della incarnazione, non dello spiritualismo; Papa Francesco è figlio del Concilio Vaticano II e per apprezzare, promuovere, custodire le sue innovazioni a tutela della pace mondiale suggerisco di approfondire sia gli scritti e le azioni di Papa Francesco, che anche gli scritti del Concilio Vaticano II.
Pur mantenendo la legittima ed opportuna distinzione tra sfera civile e sfera ecclesiale, penso che le parole ed i gesti di Papa Francesco potranno essere di ispirazione per il PD che sarà chiamato a rispondere nei fatti a chi lo accusa di essere un partito diversamente di destra, neoliberista, conservatore. Il PD è spesso accusato “da sinistra” di aver scelto la via del neoliberismo, contro il sogno di un modello di sviluppo diverso, maggiormente centrato sulle persone e meno sulle merci, sul rispetto del creato e non sul suo sfruttamento.
Nei prossimi post, potremmo ritornare a parlare di “cattolici in politica”. Vi lascio con le parole del Presidente nazionale di Argomenti2000, Ernesto Preziosi, scritte nella Newsletter di questo caldo agosto 2020: “Resta aperta la questione di fondo di un maturo rapporto dei cattolici italiani con la politica e la democrazia in questo inizio di XXI secolo nel quale sono venute meno le grandi famiglie che hanno fatto la cultura politica del secolo scorso e la stessa democrazia è oggetto di mutamenti profondi tanto sul piano procedurale quanto su quello sostanziale.”
Giandiego Carastro